Il costo della sostituzione caldaia a condensazione comporta una spesa maggiore rispetto ad una caldaia tradizionale. Ma questo non vuol dire che non sia conveniente, soprattutto a lungo termine. Vediamo quali sono i costi e benefici della sostituzione di una caldaia a condensazione.
Il risparmio energetico è qualcosa di molto importante nell’ambito domestico, sia a livello ambientale che economico, e una delle utilità quotidiane che ci fa spendere più energia e denaro è sicuramente il riscaldamento.
Per questi motivi, molte famiglie scelgono di cambiare la caldaia sostituendola con un modello che consuma meno, come ad esempio la caldaia condensazione.
Le domande che ci poniamo oggi sono:
– Per effettuare una sostituzione caldaia a condensazione quanto si spende?
– Cosa c’è da sapere sulla sostituzione di una caldaia a condensazione?
– Quali sono i vantaggi che si possono trarre?
In questo articolo vi spiegherò il funzionamento della caldaia a condensazione, vi mostrerò un calcolo risparmio energetico sostituzione caldaia e tutto quello che avete bisogno di sapere su costi e detrazioni. In questo modo potrete richiedere una sostituzione caldaia a condensazione in maniera consapevole e preparata.
Molte persone scelgono una sostituzione caldaia a condensazione in quanto sanno che questa tipologia di impianto è davvero in grado di ridurre i consumi e sfruttare al meglio tutte le risorse esistenti, e questo è dovuto soprattutto al funzionamento caldaia a condensazione.
Quello che dovete sapere è che, grazie alla tecnologia, questo impianto è capace di sfruttare le temperature dei suoi fumi e massimizzare le proprie funzionalità.
Infatti, partendo dall’inizio è opportuno che voi sappiate che il funzionamento caldaia a condensazione è caratterizzato dalla combustione gasolio, gpl o metano.
Questo procedimento è in grado ovviamente di produrre il calore e riscaldare l’ambiente, ma causa la dispersione di fumi. Nelle caldaie tradizionali questi vengono dispersi, ma in quelle a condensazione il sistema sfrutterà i fumi come una risorsa aggiuntiva ed utile per produrre altro calore. Da questo già potete capire quanto la sostituzione caldaia a condensazione può portare la vostra famiglia ad ottimizzare i consumi.
Oltre a questo, è importante sapere che le caldaie a condensazione sono molto efficienti soprattutto perché funzionano ottimamente anche a basse temperature.
Una sostituzione caldaia a condensazione può portarvi ancora più vantaggi se abbinata con i giusti elementi.
Infatti, per ottenere il massimo dal funzionamento caldaia a condensazione è consigliabile installare dei pannelli radianti (a parete o a pavimento), ovvero quelle strutture che riscaldano l’ambiente grazie ad una rete di tubature apposite che si riscaldano con acqua a 40°-45°C (mentre i vecchi impianti hanno bisogno di acqua alla temperatura di 80°-85°C).
La combinazione con questi pannelli permette di risparmiare energia e di ottimizzare il calore riuscendo ad espanderlo nell’ambiente in maniera uniforme.
Anche se questo può comportare numerosi vantaggi, naturalmente non è obbligatorio apportare queste ulteriori modifiche al proprio sistema di riscaldamento: questo è uno dei consigli degli esperti nel settore, ma è importante ricordare che scegliendo una sostituzione caldaia a condensazione semplice avrete a disposizione comunque un impianto funzionale ed efficiente sotto diversi punti di vista.
Grazie al funzionamento caldaia a condensazione sarà possibile risparmiare e, allo stesso tempo, riscaldare anche abitazioni di grandi dimensioni.
Se invece avete una casa piccola, il risparmio non sarà molto e quindi non vi consiglio di optare per una caldaia a condensazione se dovete sostituire quella attuale in quanto questo tipo di impianto costa molto rispetto a quelli tradizionali e non vale la pena fare grandi cambiamenti se la spesa per la gestione del riscaldamento non subirà notevoli riduzioni.
Il fatto che funzioni bene anche a basse temperature, permette di riscontrare un ulteriore risparmio anche per quanto riguarda il sistema di fumisteria.
Infatti, i fumi che non vengono riutilizzati potranno essere guidati all’esterno tramite appositi canali in PVC o in altri materiali che non costano molto, in quanto non hanno bisogno di essere in grado di resistere ad elevate temperature.
Sappiate anche che se optate per la sostituzione caldaia a condensazione avrete inoltre bisogno di considerare la tipologia di combustibile a disposizione, lo spazio disponibile, le tubature e gli scarichi esistenti.
Per questi motivi sarà opportuno studiare attentamente il progetto grazie all’aiuto di un idraulico professionista.
I migliori vantaggi della sostituzione caldaia a condensazione potranno essere riscontrati utilizzando il metano piuttosto che altri gas.
Questo accade perché ogni combustibile viene classificato grazie al suo “potere calorifero” inferiore e superiore, e più è elevata la differenza fra questi due livelli, più il combustibile può offrire una maggiore quantità di calore da recuperare tramite la condensazione.
Il metano, grazie a questa caratteristica, si presenta come la migliore scelta di combustibile da considerare durante la sostituzione caldaia a condensazione.
Parlando in particolare del processo di scarico delle condense, sappiate che si tratta di un qualcosa da non sottovalutare durante la scelta della sostituzione caldaia a condensazione. Infatti la condensa è una sostanza acida e potrebbe rivelarsi dannosa per l’ambiente.
Solitamente, i professionisti che installano questo tipo di impianti gestiscono la situazione convogliando la condensa nei normali scarichi dell’abitazione.
Questa è un’ottima soluzione, in quanto i detergenti basici presenti nell’acqua possono normalizzare il ph acido della condensa.
Perciò, se decideste di effettuare una sostituzione caldaia a condensazione, vi consiglio vivamente di chiedere all’idraulico come ha pensato di gestire gli scarichi di condensa.
Tuttavia, quest’ultima soluzione è applicabile sulle caldaie a condensazione con una potenza fino a 35 kW, perché non producono né scarichi eccessivi né troppo dannosi per l’ambiente.
Le normative vigenti nell’ambito degli impianti di riscaldamento dicono invece che, per potenze dai 116 kW, sarebbe necessario avvalersi di un apposito impianto in grado di neutralizzare o normalizzare l’acidità della condensa.
Anche in questa eventualità si potrebbe optare per i classici impianti di scarico, in quanto non ci sarebbero spese elevate né grandi lavori da eseguire, ma è opportuno chiedere una consulenza di un tecnico specializzato.
Perché scegliere questo impianto?
Ecco un calcolo del risparmio energetico per la sostituzione della caldaia a condensazione
Come avrete capito, le caldaie a condensazione hanno molte peculiarità e funzionano in maniera diversa rispetto ai tradizionali sistemi di riscaldamento.
Ad ogni modo, prima di fare una scelta definitiva, è importante che abbiate a disposizione una valida previsione, ovvero un calcolo del risparmio energetico per la sostituzione caldaia. Ecco quindi un esempio pratico per farvi capire quali vantaggi economici incontrerete optando per una sostituzione caldaia a condensazione.
Partendo da una percentuale molto interessante, dovete sapere che una caldaia a condensazione comporta basse emissioni da gas dannosi per il nostro pianeta e può contemporaneamente comportare una minore spesa per l’utenza del gas. La riduzione che si potrà riscontrare è intorno al 60%.
Considerando i prezzi medi dei combustibili e facendo i calcoli basati su un’abitazione di un centinaio di metri quadri circa, possiamo dire che per riscaldare acqua ed ambiente, servono al massimo 100 W di potenza termica per ogni mq.
Optando per la sostituzione caldaia a condensazione alimentata a metano, la spesa annuale sarebbe di circa 500 euro. Scegliendo il GPL, l’importo salirebbe invece intorno ai 600 euro.
Quindi, in base a questo calcolo risparmio energetico sostituzione caldaia, potete comprendere che non solo è possibile risparmiare energia e denaro passando da un impianto tradizionale ad uno a condensazione, ma è possibile massimizzare i propri consumi anche considerando il combustibile da utilizzare.
Questo calcolo dovrà essere abbinato anche al fatto che una sostituzione caldaia a condensazione consente di recuperare anche il calore dalla condensazione ed è in grado di alimentare e riscaldare il resto dell’impianto anche basse temperature (acqua a 40/45°C).
In più, il metano si presenta come il combustibile che possiede le migliori qualità in questo ambito. Questo significa che la caldaia a condensazione lavora meno rispetto alle altre caldaie tradizionali, ma è altrettanto funzionale e riesce anche a sfruttare delle risorse che gli altri impianti non sfruttano.
Tuttavia vi ricordo che i maggiori risparmi che si possono riscontrare tramite l’abbinamento della sostituzione caldaia a condensazione con l’installazione dei pannelli radianti.
Questi ultimi possono funzionare molto bene anche a 35°C, riducendo ancor più i consumi di combustibile, e comportando anche un’ottimizzazione del processo di recupero del calore dalla condensa dei fumi.
Unire la caldaia a condensazione con i pannelli radianti, può permettere di riscontrare anche altri tipi di vantaggi:
– in primo luogo il riscaldamento dell’ambiente sarà uniforme, proprio perché questo impianto è in grado di ridurre sostanzialmente i problemi relativi alla stratificazione dell’aria;
– inoltre, avendo bisogno di meno calore, la caldaia lavorerà meno riducendo al massimo le problematiche inerenti alla presenza di pulviscolo nell’ambiente o secchezza dell’aria;
Tutti questi vantaggi potranno essere associati a tantissimi altri benefici che potrete riscontrare con l’utilizzo di una caldaia di questo tipo, ma questi erano certamente quelli principali. Adesso vi parlerò di quanto costa una sostituzione caldaia a condensazione e di com’è possibile risparmiare anche al momento dell’acquisto e dell’installazione.
Costi sostituzione caldaia a condensazione e detrazione per sostituzione caldaia
La prima cosa da sapere è che, purtroppo, una sostituzione caldaia a condensazione comporta una spesa maggiore rispetto a quando si opta per una caldaia tradizionale.
Tuttavia può essere considerato un investimento in quanto permette di risparmiare notevolmente in seguito, consentendo di riprendere in poco tempo quello che si è speso, grazie a minori importi in bolletta.
Ma qual’è il costo della sostituzione caldaia a condensazione?
Negli ultimi anni i prezzi delle caldaie a condensazione sono calati, arrivando intorno ai 500 euro, ma continuando a costare anche il doppio in confronto a quelle tradizionali. Infatti, alcune possono costare anche intorno ai 1000 euro e salire fino ai 2000 euro in base alla potenza termica ed alle varie funzionalità.
A questo vanno aggiunte le spese per i materiali, per l’installazione e per la tariffa dell’idraulico professionista. Queste ultime variano in base alla ditta, alle dimensioni dell’impianto ed all’entità del lavoro da svolgere effettivamente.
Perciò, come dicevo prima, se avete una casa piccola non vi conviene optare per una sostituzione caldaia a condensazione, in quanto il risparmio relativo ai consumi sarà poco e difficilmente andrete a recuperare la cifra spesa per l’acquisto e l’installazione.
Detrazione prevista per la sostituzione della caldaia
Ad ogni modo sappiate che se decidete di acquistare una caldaia a condensazione potrete usufruire di una detrazione per sostituzione caldaia pari al 65% della spesa, ma dovrete naturalmente rispettare alcune normative e l’impianto dovrebbe possedere una serie di requisiti.
La normativa che regola la sostituzione caldaia detrazione è la stessa che premia le scelte ecologiche dei cittadini come ad esempio quella dell’installazione di validi sistemi di energia solare.
Per usufruire della detrazione per sostituzione caldaia è opportuno fare una richiesta telematica all’Agenzia delle Entrate ed una all’ENEA, allegandoci anche la documentazione appartenente alla vecchia caldaia.
Tuttavia, prima di effettuare una sostituzione caldaia a condensazione vi suggerisco non solo di valutarne il prezzo, ma anche le funzionalità a vostra disposizione.
Inoltre, è importante puntare sulla qualità, scegliendo una fascia di prezzo media/alta oppure un’azienda produttrice affidabile e con alle spalle una valida esperienza nel settore.
Infatti, prima di effettuare la sostituzione caldaia a condensazione, vi consiglio di chiedere una consulenza personalizzata ad un idraulico professionista.
In questo modo potrete informarvi bene riguardo agli eventuali lavori di muratura di cui avrete bisogno, ai requisiti per ottenere la detrazione per sostituzione caldaia (in quanto le norme potrebbero cambiare e dovete conoscere i requisiti per ottenerla prima di scegliere la caldaia da acquistare) e capire se è necessario scegliere un impianto con una potenza termica più elevata e quindi aver bisogno anche di un sistema di neutralizzazione per la condensa.
Facendo tutto in questo modo non correrete il rischio di commettere errori durante la selezione dell’impiantistica e potrete anche stabilire un budget massimo predefinito.
La detrazione per la sostituzione caldaia a condensazione comporterà un buon risparmio e successivamente potrete riscontrare una riduzione di tutte le vostre spese per il gas. Perciò, se avete intenzione di installare questo tipo di impianto, sicuramente state facendo la scelta giusta, ma non dimenticate di chiamare prima un idraulico esperto che possa darvi dei consigli nel vostro caso specifico.
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Caldaie a pellet: Perchè sceglierle sin da subito?
Le caldaie a pellet sono in grado di garantire non solo affidabilità ai massimi livelli ma anche confort.
Questo grazie ad ad alcuni sistemi interni che possono fare la differenza.
Come ad esempio quello automatizzato di accensione e spegnimento, ma non solo, possiamo trovare anche il sistema di pulizia automatica degli scambiatori di calore, così come anche la giusta integrazione con quelli che sono i rispettivi pannelli solari.
Tra i vantaggi più evidenti delle caldaie a pellet troviamo sicuramente le basse emissioni di Co2.
Iinsomma, una soluzione perfetta per tutte quelle persone che vogliono puntare su una caldaia ecologica, ma che al tempo stesso riesca a garantire ottime performance ed un riscaldamento uniforme e prolungato.
Caldaie a Pellet e il rispetto per l’ambiente
Le caldaie a pellet sono sempre più scelte da tutte quelle persone che mostrano una grande attenzione per il risparmio dovuto in questo caso alla cosiddetta regolazione elettronica gestita a sua volta dal sistema modulante, che riesce a fornire in tempi brevi, tutta l’energia per assicurare un confort sempre più elevato all’interno della propria abitazione.
A sceglierla sono anche persone che hanno a cuore la salute dell’ambiente circostante, questo perchè le caldaie a pellet, sempre grazie al valido sistema modulante, sono in grado di mantenere al minimo le emissioni , evitando a priori che vi sia una produzione di calore in eccesso.
Le caldaie a pellet riescono a rispettare l’ambiente, questo perchè la stessa anidride carbonica emessa può essere paragonata a quella delle piante che poi torna indietro priva di zolfo o di tutte quelle sostanze che solitamente vanno a portare inquinamento.
class=”div_articolo” style=”font-size:16px;”>Stufe a pellet in condominio
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class=”div_articolo” style=”font-size:16px;”>È possibile optare per questo sistema di riscaldamento anche se si vive in un contesto condominiale, a patto però che vengano rispettati i criteri previsti nella norma UNI 10683, che stabilisce come lo scarico dei fumi diretto sia collocato a tetto “alla quota prescritta dalla regolamentazione tecnica vigente”, e che il condotto per lo scarico dei fumi rispetti determinate distanze, misure, e caratteristiche, per cui:
- abbia un andamento verticale con possibili deviazioni all’asse non superiori ai 45°
- non si trovi in prossimità o a contatto con materiali combustibili o infiammabili (quindi, che sia termicamente isolato)
- possieda una sezione interna costante, libera e indipendente (meglio se circolare, o anche quadrata o rettangolare ma con angoli arrotondati di raggio superiore ai 20 mm).
class=”div_articolo” style=”font-size:16px;”>Schematizzando:
- l’installazione condominiale della canna fumaria a parete non è più consentita, fatta eccezione per le caldaie a gas a condensazione ad elevata efficienza energetica (sempre nel rispetto delle regole di distanza e sicurezza)
- è obbligatorio lo scarico a tetto
- in caso di ultimo piano, è consentito per caldaie a camera aperta/stagna installare una canna fumaria privata (con diametro massimo di 10 cm) solo qualora il tetto sia praticabile (uso comune), e comunque tutti gli obblighi, oneri e responsabilità ricadranno sul proprietario della stufa a pellet
- in caso di piani condominiali diversi dall’ultimo, bisognerà allacciare lo scarico fumi della propria caldaia alla canna centralizzata
- in caso di assenza di canna centralizzata, il singolo condomino DEVE provvedere personalmente ad installare una propria canna fumaria fino al tetto rispettando la distanza di legge dalle finestre altrui, stabilita in 0,75 cm, e solo a patto che non si alteri in alcun modo il decoro architettonico dell’edificio.
class=”div_articolo” style=”font-size:16px;”>A meno che il regolamento condominiale non disponga diversamente, il singolo condomino non ha obbligo di avanzare richiesta all’assemblea condominiale per l’installazione di una stufa a pellet; è invece necessario presentare una DIA/SCIA al Comune di residenza.
class=”div_articolo” style=”font-size:16px;”>Tuttavia, proprio queste difficoltà burocratiche e tecniche spingono spesso all’acquisto di stufe a pellet senza canna fumaria: vediamone caratteristiche e prezzi.
class=”div_articolo” style=”font-size:16px;”>Le stufe a pellet senza canna fumaria funzionano attraverso una coclea che aspira il combustibile da un serbatoio e lo lascia cadere all’interno della camera di combustione, mentre l’accensione avviene attraverso un getto d’aria a temperature molto elevate fino all’accensione della fiamma; in seguito, la potenza decresce per abbassare i consumi.
class=”div_articolo” style=”font-size:16px;”>Nella parte superiore è presente una piccola vasca con acqua destinata ad umidificare l’ambiente e ridurre la secchezza nell’aria.
class=”div_articolo” style=”font-size:16px;”>Tutti (o quasi) i modelli di stufa a pellet possiedono poi:
- un meccanismo di automatizzazione dell’accensione e spegnimento per il risparmio energetico e l’utilizzo intelligente del sistema
- un pressostato che rileva il buon tiraggio dei fumi.
class=”div_articolo” style=”font-size:16px;”>Questo perché è un’inesattezza affermare che le stufe a pellet senza canna fumaria non producono fumi: dove c’è combustione ci sono sempre dei fumi, per cui che non necessiti dell’installazione di una canna fumaria non significa che questa tipologia di stufa non necessiti comunque della collocazione di un tubo di 8 cm con fungo terminale che sporge dal muro per consentirne l’evacuazione.
class=”div_articolo” style=”font-size:16px;”>La stufa a pellet senza canna fumaria funziona per tiraggio forzato: i fumi di combustione, con temperature che si aggirano intorno ai 200/300 °C, vengono espulsi da un ventilatore elettrico, che li convoglia al di fuori degli ambienti domestici (dato il funzionamento elettrico delle stufe a pellet, si rischiano affumicature in occasione di eventuali black out, ragion per cui si consiglia l’installazione di un piccolo condotto o comignolo per il tiraggio naturale).
class=”div_articolo” style=”font-size:16px;”>Per minimizzare ulteriormente la questione dei fumi è possibile anche dotarsi di sistemi che dissipano i fumi, raffreddandoli, attraverso una sorta di filtro ad acqua.
class=”div_articolo” style=”font-size:16px;”>Dunque, le stufe Multifire (altro nome delle stufe a pellet senza canna fumaria) rappresentano la scelta obbligata per quanti abitano al di sotto dell’ultimo piano di una soluzione condominiale, e comunque per tutti quelli che non vogliono accollarsi le spese per la costruzione di una canna fumaria indipendente o per l’allaccio a quella centralizzata. Ma anche per quanti prediligono la funzionalità di una soluzione che presenta la comodità di poter essere spostata in ogni angolo di casa. E chiaramente per tutti quelli che desiderano alti rendimenti termici e basse emissioni di gas inquinanti.
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Tecnologia rivolta al risparmio
Ottima sarà anche la presenza di un microprocessore interno, grazie al quale tutto avviene in modo automatico, a partire dal riscaldamento degli ambienti fino ad arrivare all’acqua che sarà chiaramente importantissima per andare a soddisfare quelli che sono i bisogni giornalieri di ognuno di noi.
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Il riscaldamento a pellet e la sua convenienza
Risparmiare sul riscaldamento è sicuramente l’obiettivo di tanti, ma come fare? Vediamo qual’è la convenienza di un impianto di riscaldamento a pellet.
Le ultime soluzioni hanno visto la diffusione di stufe a pellet, ovvero la stufa che emana calore grazie a piccoli cilindri legnosi detti proprio pellet, che si ottengono dagli scarti di lavorazione del legno, poi lavorati sotto alte pressioni.
I cilindri ottenuti sono tenuti insieme dalla lignina, una sostanza completamente naturale presente nel legno.
Per funzionare, la stufa a pellet ha bisogno di un collegamento elettrico ma è molto pulita e non rovina gli interni, poiché la capacità del serbatoio è di 25 kg e non necessita di continua caricatura.
Anche la canna fumaria preserva gli interni, poiché i fumi della combustione vengono evacuati all’esterno.
A questo punto sorge spontanea la domanda:
la stufa a pellet conviene?
Vediamo di seguito tutti gli aspetti del riscaldamento a pellet.
La stufa a pellet conviene?
La stufa a pellet, considerato il costo del combustibile e il risparmio energetico che se ne trae, conviene, ma bisogna tenere conto anche della dimensione degli ambienti da riscaldare.
Infatti, è bene sapere che anche se si tratta di una stufa a pellet potente, la dimensione massima che riesce a coprire con risultati soddisfacenti è di 80 mq.
Se l’abitazione supera questo metraggio, la stufa a pellet riuscirà a intiepidire appena le stanze.
Per il resto, è un’ottima alternativa al metano, indubbiamente più economica e consente di risparmiare tanto sul riscaldamento.
Riscaldamento a pellet: Serbatoio capiente
A differenza della stufa a legna, che necessita continuamente di combustibile per ardere, la stufa a pellet dà la possibilità di riempire il capiente serbatoio una volta sola alla mattina ed è a posto per tutto il giorno.
Infatti, in genere una stufa di potenza attorno ai 10 Kwh, ha un’autonomia di 12-13 ore, sufficienti per riscaldare la casa durante le ore centrali della giornata.
Stufe a pellet ( costi e benefici )
Le stufe a pellet sono una valida alternativa per il riscaldamento al posto delle caldaie a gas e garantiscono un ottimo funzionamento oltre che tanti benefici.
Il pellet, combustibile naturale materiale derivante dagli scarti di lavorazione del legno, ha negli ultimi anni sostituito in parte le soluzioni a gasolio o gas, capace di garantire un funzionamento perfetto del sistema di riscaldamento.
Vediamo quali sono i benefici delle stufe a pellet e i costi.
Benefici delle stufe a pellet
Le stufe a pellet garantiscono una serie di benefici, sia per quanto riguarda il risparmio economico che per l’impatto ambientale.
I benefici connessi all’utilizzo di questi apparati sono principalmente: l’assenza di gas tossici o particelle inquinanti nell’atmosfera: infatti, la doppia combustione avviene nel braciere e distrugge tutte le impurità o eventuali polveri sottili.
I fumi sprigionati non sono altro che acqua e anidride carbonica.
In secondo luogo, il pellet, poiché assolutamente di derivazione naturale, non inquina ed è facile da trovare perché prodotto con gli scarti che eventualmente farebbero da rifiuto.
Un altro beneficio delle stufe a pellet è quello di fungere al tempo stesso da stufa e da caldaia e di essere esteticamente molto piacevole e adatta da installare ovunque perché diventa un complemento d’arredo.
Infine, il risparmio economico è notevole e la resa termica piuttosto alta.
La loro semplicità d’utilizzo ne fa dei prodotti assolutamente molto utilizzati e venduti: in commercio ne esistono di vari modelli piuttosto avanzate tecnologicamente.
Costi delle stufe a pellet
class=”div_articolo” style=”font-size:16px;”>Nel momento in cui si decide di acquistare un modello di stufa a pellet è necessario non solo stabilire se si propende per una tipologia standard piuttosto che per una stufa a pellet senza canna fumaria (magari perché le condizioni abitative lo impongono), ma anche capire quali caratteristiche tecniche di una stufa a pellet sono imprescindibili nel nostro caso.
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class=”div_articolo” style=”font-size:16px;”>Ad esempio, se si ha la necessità di scaldare una stanza di circa 30 mq è bene indirizzarsi verso modelli di stufe a pellet con potenza nominale tra 8 e 10 kW, mentre con una stufa da 12 kW è possibile riscaldare il volume di circa 300 metri cubi.
class=”div_articolo” style=”font-size:16px;”>Se invece il vostro desiderio è quello di un caminetto, ma avete le stesse difficoltà di installazione di una canna fumaria che abbiamo visto sinora, sappiate che in commercio esistono anche caminetti senza canna fumaria alimentati a bioetanolo e a gas, dotati delle stesse funzionalità delle stufe a pellet senza canna fumaria.
class=”div_articolo” style=”font-size:16px;”>Per quanto concerne invece i costi di una stufa senza canna fumaria, essi dipendono dal tipo di alimentazione:
- una stufa a pellet senza canna fumaria varia da 700 a 2500 euro;
- per una stufa a gas senza canna fumaria si spendono da 75 a 300 euro;
- una stufa a bioetanolo senza canna fumaria ha un costo variabile dalle 700 alle 2.500 euro;
- una stufa a petrolio senza canna fumaria oscilla tra i 100 e i 200 euro.
I costi delle stufe a pellet variano a seconda della tipologia di impianto e di caldaia che si va a scegliere per installarli in casa.
Per avere un’idea sui prezzi ecco un esempio sui costi da sostenere per installare questa tipologia di riscaldamento in un appartamento da 100 mq.
Per cominciare, occorre una caldaia a pellet da 26 kilowatt che sia in grado di sostenere un bollitore di 250 litri per l’acqua sanitaria.
La sola caldaia costa attorno ai 4.000/4.500 Euro, più il costo del bollitore e d’installazione.
In totale, per l’installazione di uno dei modelli disponibili in commercio di stufe a pellet occorrono attorno ai 5.500 Euro.
Per Appartamenti più piccoli si può spendere anche fino a 3.000 Euro.
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Caldaie a condensazione GPL, l’alternativa quando non c’è il metano
Caldaie a condensazione GPL, l’alternativa quando non c’è il metano. Come è ormai noto, anche in Italia, a partire dal 26 settembre 2015, non è più possibile produrre caldaie convenzionali.
Il nostro Paese ha infatti recepito la direttiva EcoDesign, che impone in pratica la commercializzazione di prodotti ad elevato rendimento e dal profilo strettamente ecofriendly, a partire dalle caldaie a condensazione.
In pratica le aziende che producono dispositivi per la termoregolazione non possono più proporre modelli tradizionali e potranno vendere le scorte dei loro magazzini sino ad esaurimento.
Una volta esaurite le scorte, sarà in pratica necessario ricorrere alle caldaie a condensazione, con i vantaggi che esse sono in grado di assicurare.
Cosa succede se non c’è il metano?
Le nuove disposizioni, creano però un problema in alcune zone della penisola, ovvero quelle che non sono servite dal metano.
Una eventualità non proprio remota, considerato che molto spesso i gestori non hanno alcun vantaggio nel protrarre la rete in zone poco popolate.
In casi di questo genere, occorre porre rimedio alla mancata metanizzazione ricorrendo alle caldaie a condensazione a GPL, che però sono meno convenienti rispetto ai dispositivi a metano.
Tra le caldaie a condensazione a metano e quelle a GPL esiste un gap abbastanza sensibile, intorno al 20%, anche se allo stesso tempo una macchina del secondo tipo riesce comunque a garantire risparmi del 30% circa nei confronti dei modelli convenzionali.
Per ovviare a questo problema, molti enti locali hanno deciso di andare incontro ai cittadini interessati disponendo sgravi fiscali, come previsti del resto dalla legge 23 dicembre 1998 n. 448 (articolo 8 comma 10 lettera C), modificata con la 144 del 17 maggio 1999.
Si tratta in pratica del provvedimento che ha istituito la “carbon tax” in modo da attenuare l’aumento dell’accisa applicata al gasolio da riscaldamento e al gas di petrolio liquefatto (GPL).
Nelle sue pieghe è infatti prevista un’agevolazione per gli acquisti di tali prodotti in alcune zone del territorio nazionale.
La disposizione è stata poi oggetto di modifica con la Finanziaria del 2000, che all’articolo 12 comma 4 stabilisce come tali benefici vadano estesi anche ai combustibili impiegati nelle frazioni “non metanizzate” dei Comuni ricadenti nella zona climatica “E”.
Si tratta in pratica di zone che sono individuate di anno in anno dopo una richiesta del consiglio comunale interessato e che devono essere comunicate al Ministero delle Finanze e al Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigiano entro il 30 settembre di ogni anno, come previsto dal DPR 412 del 26 agosto 1993.
Le detrazioni
Le agevolazioni già ricordate vanno ad aggiungersi alle detrazioni fiscali del 65% che premiano anche nel 2016 chi decida di dare vita a ristrutturazioni edilizie nel senso dell’efficienza energetica.
Se in un primo momento sembrava che questo sarebbe stato l’ultimo anno con gli attuali livelli di detrazione, che nel 2017 sarebbe dovuto tornare all’originario 36%, nelle ultime settimane questa ipotesi è stata letteralmente spazzata via, per cui anche il prossimo anno chi acquisterà caldaie a condensazione, anche quelle che lavorano con il GPL, vedrà il suo investimento premiato dal bonus, da scontare in dieci rate di eguale importo sulla propria dichiarazione dei redditi.
Considerato che questi dispositivi continuano a costare circa il doppio rispetto ai modelli tradizionali, si tratta di un incentivo che potrebbe accelerarne non poco la diffusione nelle case degli italiani.
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Caldaie a legna
Le caldaie a legna hanno il vantaggio di svolgere la loro funzione andando a sfruttare un combustibile naturale come la legna.
Questa a nostro avviso è da sempre vista come una soluzione semplice e completa, perchè ha davvero emissioni molto basse di Co2 e riesce a garantire un’ottima fonte di calore.
Tra i punti di forza delle caldaie a legna troviamo in primis la sua potenza, grazie alla quale si riesce tranquillamente a scaldare l’acqua della propria abitazione.
Così come anche ad alimentare gli altri impianti, ma non solo, perchè grazie al suo sistema si potrà persino andare a ridurre drasticamente il consumo del combustibile, il che si traduce in poche parole in un risparmio sulla bolletta non indifferente.
Le caldaie a legna emettono basse quantità di gas inquinanti nell’aria e questo è un dato molto importante, perchè la legna ad oggi viene considerata come un combustibile pulito e lo si può trovare facilmente a basso prezzo.
Scegliere il modello giusto di caldaie a legna
E’ bene anche capire quali e quanti modelli di caldaie a legna esistono al giorno d’oggi ed a tal proposito segnaliamo ben due categorie distinte, vale a dire:
-
- le caldaie a fiamma inversa
- le caldaie a fiamma assiale
In questo caso, entrambe sono presenti sul mercato ed entrano di diritto in quella grande categoria di elementi atti a fornire un riscaldamento alternativo di tipo ecosostenibile.
Le caldaie a legna riescono sempre a fare la differenza e ad oggi sul mercato sarà possibile trovare tanti modelli differenti, anche delle migliori marche, motivo per cui fate la scelta giusta, valutate la soluzione che si sposerà a quelle che sono le vostre esigenze e non avrete mai problemi di alcun tipo.
Dedicate anche il tempo necessario a quella che sarà la manutenzione e valutate prima di acquistare il tutto, il prezzo finale, in modo da poter trovare un qualcosa che non vada troppo a sforare il budget che vi siete prefissati.
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