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Acque reflue: una risorsa per irrigare il giardino

Le acque reflue vengono considerate generalmente un rifiuto, e in effetti lo sono. Tuttavia, possono diventare facilmente una risorsa, se sottoposte a depurazione e quindi a riciclo. In questo caso, possono servire a numerosi scopi, non ultima l’irrigazione del giardino. Ne parliamo qui, fornendo informazioni specifiche su metodologie e trattamenti.

 

Cosa sono le acque reflue?

 

Si definiscono come acque reflue le acque di scarto e di scarico. In ambito domestico, corrispondono ai liquidi prodotti dalle attività di tutti i giorni, ovvero dalle abluzioni, dal lavaggio di oggetti, vestiti etc. In ambito industriale, corrispondono alle acque prodotte dai processi industriali. La loro composizione è differente.

 

Nel primo caso, vi è una prevalenza assoluta di materiale organico. Nel secondo caso, si segnala invece la presenza di sostanze chimiche, per giunta sommariamente pericolose per l’ambiente. In ogni caso, possono essere riciclate entrambe, sebbene vengano per l’uopo sottoposte a trattamenti leggermente diversi.

 

La questione è importante anche per il singolo nucleo familiare che, grazie al riciclo delle acque reflue, dispone di una risorsa abbondante per la gestione e lo sviluppo degli spazi outdoor. In estrema sintesi, per l’irrigazione del giardino.

 

Non è un dettaglio di poco conto, se si considera la quantità di acqua necessaria a irrigare un giardino. Ipotizzando un giardino di dimensioni ridotte, pari a 100 metri quadri, sono necessari almeno 150 metri cubi all’anno, corrispondenti a 250-300 euro di bolletta.

 

L’utilizzo delle acque reflue, poi, è funzionale a uno stile di vita green, che riduce i consumi e rispetta l’ambiente. Si tratta di un aspetto fondamentale, vista la crescente sensibilità per i temi ambientali.

 

Ovviamente, il recupero delle acque reflue richiede l’installazione di dispositivi specifici, non di rado sostenuti da una tecnologia avanzata. Con l’aiuto di DoraBaltea, azienda specializzata nella produzione di impianti di depurazione acque a uso domestico (e non solo), nei prossimi paragrafi forniremo qualche utile informazione a riguardo.

 

Come avviene il riciclo delle acque reflue?

 

E’ difficile spiegare in poche righe come funziona, per filo e per segno, un impianto di depurazione. E del resto non esiste una sola tipologia di impianto, ma parecchie, e tutte in grado di rispondere alle esigenze di un contesto specifico. Possiamo però illustrare alcuni principi basi, ed elencare le fasi che determinano la depurazione delle acque reflue domestiche.

 

Grigliatura. In questa fase, l’acqua viene convogliata attraverso dei filtri che le separano dalle componenti più grossolane.

 

Dissabbiatura e disoleatura. In questa fase, l’acqua viene insufflata e movimentata da alcuni vortici, i quali spingono verso l’alto componenti di grandezza medio-piccole, come grassi, oli e sabbia. Questi, una volta isolati, vengono facilmente eliminati.

 

Sedimentazione primaria. In contemporanea, alcune componenti sedimentano, isolandosi a loro volta.

 

Sedimentazione finale. A questo punto, il “prodotto” della sedimentazione primaria viene attaccato da batteri convogliati direttamente dall’impianto, i quali si riproducono e scompongono questi ultimi materiali di scarto. Giunti a questo punto, l’acqua appare pulita e pronta per l’uso. In alternativa, si può adoperare il metodo della percolazione naturale, che raggiunge il medesimo risultato attraverso il passaggio ripetuto dell’acqua attraverso composti a base di pietrisco e plastiche.

 

A chi affidarsi per il riciclo delle acque reflue?

 

Le acque reflue sono una risorsa, ma solo per chi si dota degli strumenti più adeguati, ovvero dei dispositivi più efficaci per la depurazione e quindi per il riciclo. Nella stragrande maggioranza dei casi, vengono offerti degli impianti di depurazione di derivazione industriale, solo leggermente adattati per uso domestico. Appaiono quindi sovradimensionati, costosi e in ultima analisi poco efficienti.

 

Il consiglio è di fare riferimento a quei produttori che riservano spazio agli impianti di depurazione domestica in quanto tale, senza ricorrere a riadattamenti posticci. Tra queste spicca proprio DoraBaltea, che mette a disposizione alcune interessanti soluzioni destinate proprio all’uso irriguo.

 

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