Quando vogliamo ristrutturare un appartamento o realizzare uno nuovo il comfort è al primo posto sopratutto se parliamo di riscaldamento a pavimento. Ed l’impianto di riscaldamento ci offre un comfort di alto livello. Ci sono vari punti a favore per concedersi questo tipo di riscaldamento.
Una tra tante è che riscalda dal basso verso l’alto. Al confronto dei vecchi sistemi di riscaldamento questo a pavimento offre un opportunità unica che riscalda anche i piedi.
Nei classici metodi di riscaldamento il radiatore scalda dai 5 cm ai 10 cm sopra il pavimento. Cosi è impossibile per esso riscaldare a dovere la stanza. Inoltre il radiatore o la stufa sono posizionati in un punto preciso della stanza, cosi vicino a loro il calore è forte in fondo alla stanza il invece il calore non si sente. E’ fatto risaputo è che l’aria calda sale e quella fredda rimane in basso. Questo è il motivo perché abbiamo spesso freddo ai piedi.
Invece l’impianto di riscaldamento a pavimento ricopre l’intero pavimento cosi da garantire il calore ai piedi che di solito non sono coperti ed in tutti i punti di una stanza.
Il sistema di riscaldamento a pavimento è un impianto sempre più utilizzato per riscaldare gli ambienti grazie alla sua tecnologia che consente di ottenere risultati eccellenti per quanto riguarda il punto di vista energetico.
Questo sistema impiantistico è composto da tubi collocati sotto al pavimento e assicurano anche una maggiore estetica in quanto non sono visibili.
E’ accertato che il risparmio energetico ottenuto grazie al riscaldamento a pavimento è notevole, ma la domanda che sorge d’obbligo è: quanto si risparmia effettivamente con questo sistema di riscaldamento?
Vediamo nel dettaglio di capire quanto si risparmia rispetto ad altri sistemi di riscaldamento.
Risparmio energetico notevole e costi ammortizzati negli anni
Il riscaldamento a pavimento assicura in media un risparmio che va dal 10 al 15% rispetto ai normali sistemi di riscaldamento.
Anche se la spesa di installazione ha un costo superiore di circa il 30 % in più rispetto al normale impianto con radiatori, sarà comunque ammortizzata in tempi brevi in quanto il risparmio energetico è abbastanza significativo.
La nuova tecnica di riscaldamento a pavimento, a differenza di quella del passato, assicura anche tanti benefici: infatti, oltre a far risparmiare energia, migliora il clima degli ambienti domestici e rinfresca l’aria nei mesi estivi.
Cos'è e come funziona il riscaldamento a pavimento?
Il riscaldamento a pavimento detto “sistema a pannelli radianti” è costituito da una serie di tubazioni o resistenze elettriche, poste sotto il pavimento, che irradiano calore nell’ambiente dal basso verso l’alto in modo uniforme.
Tale impianto può essere ad acqua o elettrico, a seconda che sfrutti la circolazione dell’acqua calda in un circuito chiuso o le resistenze elettriche.
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I moderni impianti di riscaldamento a pavimento ad acqua, i più diffusi tra i sistemi radianti, sono costituiti da tubazioni in cui scorre acqua riscaldata da una caldaia tradizionale, una pompa di calore, da un termocamino o da pannelli solari termici o fotovoltaici.
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Il riscaldamento a pavimento elettrico è un impianto costituito da un conduttore che, attraversato da corrente elettrica, cede energia sotto forma di calore. Alimentato da corrente elettrica, può essere collegato ad un impianto fotovoltaico.
Entrambi i sistemi utilizzano basse temperature: l’acqua calda è prossima ai 35°C, contro i 70°C circa dei tradizionali impianti a radiatori, analogamente anche i conduttori elettrici lavorano ad una temperatura prossima ai 35°C.
Entrambi i sistemi sono in grado di assicurare una migliore distribuzione del calore nell’ambito dell’ambiente, grazie al principio della propagazione del calore per irraggiamento, in virtù del quale il calore si trasmette da un corpo più caldo a quello più freddo anche in assenza di un mezzo di trasmissione tra gli stessi.
Il corpo che possiede la temperatura più alta emette radiazioni termiche che vengono assorbite dal corpo più freddo.
Rispetto ai tradizionali termosifoni, i sistemi a pannelli radianti sono più economici per quanto riguarda i consumi, l’efficienza ed il comfort abitativo, non altrettanto lo sono per i costi di installazione.
Tecnica di realizzazione dell’impianto: Dal punto di vista dell’installazione le serpentine, in genere di materiale plastico, più raramente di rame, in cui corre l’acqua o le resistenze elettriche, alloggiate in profili di alluminio per una migliore propagazione del calore, vengono posate sotto il pavimento su pannelli isolanti ai quali è affidato il compito di limitare la dispersione di calore verso il basso.
I pannelli isolanti, in genere lastre di polistirene espanso, che fanno anche da base alle tubazioni (disposte a spirale o a serpentina), vengono posati sulla soletta portante del solaio e annegati nel massetto di calcestruzzo, cui fa seguito la pavimentazione in senso stretto (mattonelle, moquette, ecc).
Ecco l’ordine di posa a partire dal solaio: Collante/Pannello isolante – Serpentina (annegata nel massetto) – Massetto in calcestruzzo – Collante/Pavimento.
Il riscaldamento elettrico a pavimento può essere costituito anche da un “filo riscaldante” dello spessore di qualche millimetro posato direttamente sotto il pavimento e non prima del massetto.
Sistema facile e veloce da posare che consente di abbattere in maniera significativa i costi di gestione, bastano infatti una quindicina di minuti dall’accensione perché il calore riscaldi il pavimento e si propaga all’ambiente, a differenza del sistema che prevede le tubazioni o resistenze sistemate prima del massetto, per il quale occorre aspettare anche più di24 ore prima che il calore attraversi il massetto e si irradia nell’ambiente.
Il filo riscaldante molto sottile si riscalda velocemente e può essere posato anche sul pavimento esistente, prima del collante per posare il nuovo rivestimento, soluzione che consente di evitare i costosi lavori di rimozione del vecchio pavimento e delle necessarie opere murarie.
L’efficienza del sistema migliora se il filo riscaldante viene posato su un tappetino isolante con la funzione di contrastare le dispersioni di calore verso il basso, accortezza che migliora l’inerzia termica. Come tutti i sistemi radianti non smuove l’aria, quindi non solleva polvere.
Ecco l’ordine di posa a partire dal massetto: colla-materassino isolante-filo riscaldante-collante-rivestimento/pavimento.
E’ questo un sistema adatto non solo per gli edifici residenziali, ma anche per pavimenti industriali, pavimenti di locali pubblici o aperti al pubblico, come scuole, asili nido, ospedali, ristoranti, ecc.
Un termostato in ogni ambiente. Ogni ambiente della casa, in cui è stato installato il sistema di riscaldamento radiante a pavimento ad acqua o elettrico, viene munito di un proprio termostato per il controllo della temperatura. In questo modo è possibile differenziare le temperature, in funzione della destinazione della stanza: ad esempio, la temperatura della stanza da bagno sarà impostata ad un valore di 2-3°C superiore a quello della stanza da letto, al fine di evitare sprechi e nello stesso tempo perseguire un miglior benessere e comfort abitativo. |
Aria climatizzata in tutti gli ambienti domestici
Il sistema di riscaldamento a pavimento assicura maggiore protezione alle vie respiratorie che grazie ad esso eviteranno di essere colpiti dai fastidi della polvere e batteri e acari saranno completamente debellati.
Le temperature di gran lunga più basse rispetto agli altri sistemi di riscaldamento garantiscono anche un maggior benessere in tutti gli ambienti domestici.
La casa in meno di dieci minuti diventa climatizzata e questo è un altro esempio di grande risparmio energetico: infatti, i dieci minuti assicurati dal riscaldamento a pavimento sono di gran lunga inferiori a quelli necessari per un sistema tradizionale che richiede circa 90 minuti.
Il risparmio energetico è garantito dal fatto che la temperatura dell’acqua che circola nei tubi si mantiene intorno ai 30° contro i 70-80 gradi dei sistemi tradizionali.
Inoltre, questo impianto assicura anche l’isolamento acustico tra i piani grazie alla posa di sistemi isolanti.
Per avere delle informazioni o preventivi gratuiti e non impegnativi sul tuo riscaldamento a pavimento, consulta gli esperti del settore.
Riscaldamento a pavimento e tipo di rivestimento
In linea di massima, con il riscaldamento a pavimento non esistono variazioni della resa termica collegate al tipo di pavimento. La cosa importante è tenere presente in fase di progettazione di alcune grandezze, quali:
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la quantità di calore di cui necessita l’ambiente, in funzione delle caratteristiche costruttive (efficienza isolamento, spessore pareti, tipo e stato degli infissi, ecc);
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il tipo e spessore del rivestimento;
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la zona climatica;
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il piano, ecc.
Anche se non esistono controindicazioni per le varie tipologie di pavimento, il riscaldamento a pavimento risulta particolarmente indicato per la moquette che si mantiene perfettamente asciutta e priva di umidità, scongiurando la formazione degli acari e quindi delle conseguenti allergie, mentre potrebbe presentare qualche inconveniente con il parquet, con eccezione di quello flottante, che potrebbe sollevarsi.
Pro e contro del sistema di riscaldamento a pannelli radianti
Naturalmente tale sistema presenta dei vantaggi e degli svantaggi legati al tipo di ambiente da riscaldare, al tipo di generatore di calore, esaminiamoli nel dettaglio.
Quali sono i vantaggi?
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Il riscaldamento a pavimento assicura un risparmio dei costi energetici, all’incirca del 10-25%, in quanto, sia quello ad acqua che l’elettrico, sono sistemi che lavorano a bassa temperatura (prossima ai 35°C). Il risparmio è garantito nonostante questo tipo di impianto debba restare acceso in maniera continuativa, notte e giorno, essendo caratterizzato da un’elevata inerzia termica (capacità dell’impianto di adeguarsi più o meno rapidamente alle variazioni della temperatura), per la presenza del massetto di calcestruzzo, che lo separa dall’ambiente da riscaldare.
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L’ambiente riscaldato per irraggiamento risulta maggiormente confortevole: l’aria è più fresca, mentre le pareti e l’intera struttura sono più calde e asciutte, diminuisce la loro attitudine a disperdere calore, ossia migliora il loro isolamento termico, tutto a vantaggio del risparmio energetico.
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L’aria non si riscalda, conserva quindi un tasso di umidità ideale per il benessere del nostro corpo.
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Il sistema a pannelli radianti riscalda essenzialmente per irraggiamento, assicura quindi un ambiente più salubre in quanto non circola aria e quindi non vengono sollevate polveri. Il sistema risulta pertanto particolarmente indicato per chi soffre di allergie.
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Oltre al maggior comfort termico, il riscaldamento posto sotto il pavimento non sottrae spazio alla superficie calpestabile, come accade con i termosifoni, dando all’ambiente un migliore impatto estetico.
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Il sistema richiede minori interventi di manutenzione e riparazioni rispetto all’impianto tradizionale a radiatori (spurgo, tinteggiatura ecc..).
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Consente di distanziare o avvicinare maggiormente le tubazioni, in funzione della maggiore o minore esigenza di calore delle varie zone della casa (per esempio, se c’è bisogno di una maggiore calore in prossimità dei muri perimetrali, in queste aree è possibile infittire le tubazioni).
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Rispetto al riscaldamento tradizionale a radiatori, il sistema a pannelli radianti garantisce lo stesso comfort abitativo con una temperatura, inferiore di circa 2°C.
Riscaldamento e raffrescamento a pavimento
Se si sceglie il riscaldamento ad acqua, è possibile sfruttare lo stesso impianto per rinfrescare durante l’estate, sostituendo l’acqua calda delle tubature con acqua fredda, refrigerata a 16-17 °C, soluzione che presenta l’indubbio vantaggio di evitare i fastidiosi getti d’aria fredda dei condizionatori causa di dolori.
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Quali gli svantaggi?
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I costi di installazione dei pannelli radianti sono sensibilmente più alti rispetto all’impianto a radiatori, del 30% circa.
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In caso di danni alle tubazioni, con il riscaldamento a pavimento si è costretti a rimuovere almeno parzialmente il rivestimento con ovvie conseguenze economiche e di disagio, soprattutto se si tratta di un pavimento molto datato, fuori produzione, del quale non si possiede una scorta sufficiente di piastrelle. Si potrebbe essere costretti a fare rappezzi o a cambiare l’intero pavimento dell’ambiente interessato.
In ogni caso, in presenza di guasti, per interventi mirati, sia col riscaldamento a pavimento che con quello a parete o soffitto, in pratica per gli impianti sotto traccia, risulta fondamentale disporre della piantina di come corrono le tubazioni.
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Se il pavimento e l’ impianto di riscaldamento non sono stati realizzati a regola d’arte e con materiali compatibili tra loro, potrebbe essere lo stesso calore a sollevare il rivestimento.
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Il sistema radiante prevede un innalzamento del pavimento dell’ordine di 5-6 cm che potrebbe creare inconvenienti in caso di ristrutturazioni, per cui il riscaldamento a pavimento dovrebbe essere possibilmente previsto in fase di prima costruzione.
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Una volta acceso, non può essere spento per brevi periodi perchè, come abbiamo detto, presenta un’ elevata inerzia termica. Il calore richiede 24-36 ore circa per attraversare il massetto, da qui la necessità di lasciarlo in funzione 24 ore su 24, una volta raggiunta la temperatura ottimale.
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Nel riscaldamento a pavimento, la presenza di mobili e accessori, tipo tappeti, armadi, cassapanche, ecc, provocano, limitatamente all’area che occupano, un innalzamento del salto termico, in pratica rallentano o addirittura impediscono la trasmissione del calore.
Il riscaldamento a pavimento conviene davvero? Opinioni contrastanti:
Il parere circa la convenienza economica non è però unanime, da più parti si sostiene che con riguardo all’impianto a pannelli radianti non si registra il risparmio tanto propagandato.
Alcuni sostengono che il tradizionale impianto a radiatori di alluminio risulta maggiormente competitivo rispetto a quello a pannelli radianti con una gestione oculata che tiene essenzialmente conto delle ore in cui la casa risulta effettivamente occupata.
In particolare, l’impianto con radiatori in alluminio riscalda velocemente l’ambiente e solo successivamente la struttura, quindi è un impianto cui fa capo una bassa inerzia termica, viceversa con i pannelli radianti a pavimento il calore investe l’aria solo dopo aver riscaldato il massetto, è un sistema quindi caratterizzato da un’elevata inerzia termica, da cui la necessità di tenerlo acceso senza soluzione di continuità (24 ore su 24).
Una cosa è certa, la quantità di calore di cui necessita l’ambiente dipende molto dalle caratteristiche della struttura: efficacia dell’isolamento, spessore dei muri perimetrali, qualità dei materiali, stato degli infissi, ecc, quantità di calore che rimane inalterata qualunque sia il tipo d’impianto.
Anche dal punto di vista del comfort abitativo e benessere le opinioni sono divise: alcuni sostengono che il riscaldamento a pavimento assicura un ambiente riscaldato in maniera uniforme e quindi più salutare, altri sostengono che il riscaldamento a pavimento incide negativamente sulla circolazione degli arti inferiori, anche se riscalda senza creare movimenti d’aria.
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Costo di un impianto di riscaldamento a pavimento
Il prezzo indicativo medio di un sistema di riscaldamento a pavimento ad acqua, sistema maggiormente diffuso, comprensivo di materassino isolante, tubazioni, caldaia e installazione, è prossimo ai 50 euro a mq, ma la forbice dei prezzi è molto più ampia, diciamo che spazia dai 35 ai 75 euro circa a mq in funzione di una serie di fattori:
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qualità e quantità del materiale utilizzato che naturalmente dipende della quantità di calore di cui abbisogna l’unità abitativa;
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professionalità e garanzie della ditta che esegue i lavori;
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modalità di pagamento.
Per un appartamento di 100 mq bisogna preventivare una spesa complessiva di circa 6500 euro, un importo del 30% circa superiore a quello ipotizzabile per un tradizionale impianto a radiatori di alluminio, importo ammortizzabile nel tempo, per il minor costo di esercizio (circostanza, come abbiamo visto, non condivisa unanimemente).
Confronto con altri tipi di riscaldamento radiante: a parete, a soffitto, a battiscopa, a pavimento a secco.
Il riscaldamento a parete. Nel riscaldamento a parete, la posa delle tubazioni per l’impianto ad acqua o dei conduttori per l’impianto elettrico non differisce sostanzialmente da quello a pavimento: sulle pareti vengono fissati i pannelli isolanti che limitano la dispersione di calore verso l’esterno e fanno da base alle tubazioni, segue l’intonaco e la finitura superficiale (a partire dal pavimento, l’impianto si estende per un’altezza prossima ai 180-200cm).
Approfondisci i vantaggi del riscaldamento a parete.
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Anche se poco diffuso, il riscaldamento radiante a parete incontra il maggior favore perché assicura alle persone un maggior benessere (come abbiamo visto, secondo alcuni, il riscaldamento a pavimento agirebbe negativamente sulla circolazione degli arti inferiori). L’impianto a parete si sviluppa in verticale, per cui il corpo umano viene investito dal calore in maniera uniforme.
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Il riscaldamento a parete, rispetto a quello a pavimento, pone però dei limiti all’arredamento: le pareti non possono ospitare mobili, almeno per le aree interessate dall’impianto.
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Il riscaldamento a parete non risulta indicato per ambienti troppo grandi: il calore potrebbe non arrivare alla zona centrale dello stesso.
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Rispetto al riscaldamento a pavimento, nel riscaldamento a parete la superfice interessata dai pannelli radianti oscilla dal 40 al 50% della superficie del pavimento.
Il riscaldamento a soffitto. Nel riscaldamento a soffitto, le tubazioni per l’impianto ad acqua o dei conduttori per l’impianto elettrico vengono installati in moduli metallici o in cartongesso. Tra i moduli ed il soffitto sono previsti i necessari pannelli isolanti per contenere la dispersione di calore verso l’alto.
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Il riscaldamento a soffitto, rispetto a quello a pavimento, presenta il vantaggio di distribuire il calore in maniera uniforme per l’assenza di mobili che nel riscaldamento a parete e a pavimento, in maniera più o meno rilevante, agiscono da ostacoli.
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Il riscaldamento a soffitto, rispetto a quello a pavimento presenta lo svantaggio di offrire una temperatura più alta all’altezza della testa e meno alta a livello dei piedi, mentre per un buon comfort dovrebbe essere l’inverso.
Il riscaldamento a battiscopa. Il riscaldamento a battiscopa rappresenta una valida alternativa al riscaldamento a pavimento, soprattutto se non è previsto il rifacimento della pavimentazione. Il calore riscalda l’aria presente nel battiscopa che fuoriesce attraverso delle fessura che lo stesso presente nella parte superiore. Come il sistema radiante a pavimento può essere ad acqua, elettrico e persino misto: le tubazioni in cui corre l’acqua e le resistenze elettriche corrono entrambe all’interno del battiscopa che presenta una dimensione non di molto più grande di un normale battiscopa.
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Come il riscaldamento a pavimento, il sistema radiante a battiscopa riscalda in larga misura per irraggiamento, presenta pertanto gli stessi vantaggi circa il benessere e confort abitativo: non muove aria, con assenza di polvere.
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Rispetto a quello a pavimento, l’impianto a battiscopa, oltre ad essere più facile, pratico ed economico da installare (non richiede opere murarie), presenta minori costi di esercizio perchè la quantità d’acqua che circola nell’impianto e quindi da riscaldare è notevolmente inferiore, meglio si presta pertanto ad essere collegato ad un impianto domestico fotovoltaico o di pannelli solari.
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Il sistema radiante a battiscopa consente di superare il problema dell’elevata inerzia termica, dato l’assenza del massetto di calcestruzzo.
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Presenta il vantaggio di riscaldare maggiormente le aree più fredde della casa, quelle prossime ai muri perimetrali;
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Riscalda le parete a partire dal basso scongiurando problemi di muffa e umidità di risalita.
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Come il sistema radiante a parete, condiziona circa la disposizione dell’arredo, con riguardo a mobili molto grandi come armadi, librerie, ecc, meglio si presta per ambienti tipo gli asili nido, le scuole, musei, uffici pubblici, ecc. per i quali in genere non sono previsti ingombranti mobili a parete.
Puoi approfondire come funziona il sistema di riscaldamento radiante a battiscopa.
Il riscaldamento a pavimento a secco. Il riscaldamento a pavimento a secco deve il nome al fatto che per l’impianto si utilizzano elementi prefabbricati, con la totale assenza di materiali tipo il calcestruzzo impiegato per la realizzazione del massetto in cui annegare le tubazioni e sul quale posare la pavimentazione. Come si può intuire, è un sistema di riscaldamento facile e veloce da posare come da rimuovere.
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Non essendo prevista una massa termica come il calcestruzzo, l’impianto di riscaldamento a secco è caratterizzato da una bassissima inerzia termica, la qualcosa consente di riscaldare l’ambiente in tempi brevi, per cui diventa possibile utilizzare l’impianto con una certa flessibilità, in funzione dell’effettiva presenza in casa e delle “influenze esterne”, come l’aumento di persone o l’improvviso contributo dell’irradiazione solare, ecc.
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Nella versione slim, a basso spessore, i pannelli radianti, opportunamente fresati per ospitare la serpentina idraulica, presentano uno spessore di solo 2cm circa per cui si prestano ad essere posati sul pavimento esistente, cui aggiungere un massetto autolivellante di pochi millimetri ed il nuovo rivestimento.
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E’ un sistema di riscaldamento particolarmente compatibile con un pavimento in legno flottante, pavimento che può essere posato non appena è terminata l’installazione dell’impianto.
Manutenzione dell’impianto di riscaldamento a pavimento.
Anche se, come abbiamo detto più volte, l’impianto di riscaldamento a pavimento non necessita di particolare manutenzione, dal momento che le tubazioni non prevedono saldature e giunzioni, trascorsi 15-20 anni dalla realizzazione diventa opportuno rivolgersi a ditte specializzate per verificarne l’immutata efficienza.
In particolare occorre controllare che le pareti interne delle tubazioni in metallo non siano state interessate da residui di ruggine, materiali ferrosi, o che quelle delle tubazioni in plastica non si siano assottigliate. Tali evenienze, infatti, possono causare un calo di rendimento termico.
In caso di necessità, esistono sistemi innovativi che permettono di analizzare l’impianto, e di risanarne le tubature, eliminando i residui interni e rivestendole con resine speciali per mezzo di particolari apparecchiature, senza rimuovere il pavimento e senza la necessità di liberare l’ambiente dall’arredo: il tutto in tempi ragionevoli e con una spesa non eccessiva.
Riscaldamento a pavimento: detrazione fiscale. La legge di stabilità 2014 prevede una proroga circa le detrazione fiscali a favore di coloro che operano interventi volti a miglioramenti e riqualificazione energetica degli edifici. E’ stato prorogato fino al 31 dicembre 2014 l’ecobonus nella misura del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica per un tetto massimo di spesa di 96.000 euro. Per gli interventi che si effettueranno dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2015, la detrazione scenderà al 50% mentre il tetto massimo di spese resta ancora fissato a 96.000 euro. A partire dal 2016, in assenza di nuovi interventi legislativi, la detrazione tornerà all’aliquota ordinaria del 36% e conseguentemente l’importo massimo di spesa si adeguerà a 48.000 euro. Al momento sembra essere congelata la proposta di “stabilizzare”, ossia rendere permanente l’ecobonus nella misura del 65%. |
Informazioni in più:
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I sistemi radianti elettrici funzionano con una tensione molto bassa, per cui risulta scongiurato qualsiasi pericolo per le persone.
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Nei paesi scandinavi, da oltre un ventennio è stato messo a punto un sistema di riscaldamento a pavimento a bassissima tensione con un’alimentazione a 24 Volt, tensione di assoluta sicurezza. Gli elementi sono in polimero (un composto di polietilene e carbonio), un materiale che man mano che si riscalda aumenta la resistenza al passaggio dell’energia, circostanza che si traduce in un apprezzabile risparmio energetico.
Impianto di riscaldamento a pavimento: tipologie e composizione
Ogni casa che si rispetti dev’essere riscaldata al meglio, ecco perché in molti scelgono di puntare sull’impianto di riscaldamento a pavimento, reputando tale scelta come la migliore in assoluto.
Ma è pur vero che tante altre persone non ne conoscono affatto il funzionamento, ecco perché abbiamo deciso di schiarirvi un po’ le idee.
Come è composto un impianto di riscaldamento a pavimento?
L’impianto riscaldamento a pavimento si compone per lo più da pannelli radianti, così come anche da tubazioni e resistenze di ogni tipo.
Insomma, tutta una serie di elementi che sono posti proprio sotto il pavimento ed hanno come obiettivo principale quello di scaldare tutto l’ambiente, irradiando il calore dal basso verso l’alto.
Tipologie di impianto di riscaldamento a pavimento
Questo tipo di riscaldamento avviene in modo uniforme ed è davvero molto importante.
Inoltre, l’impianto di riscaldamento a pavimento può essere principalmente di due tipi:
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- vale a dire ad acqua;
- oppure elettrico;
i sistemi più moderni sono per lo più ad acqua e sono formati da tubazioni attraverso le quali scorre acqua calda, ma non solo, perché sarà possibile trovare anche una pompa di calore, un termocamino e tutta una serie di pannelli che potranno essere solari termici, oppure fotovoltaici.
Affidarsi ad esperti per la realizzazione
L’impianto riscaldamento a pavimento può essere realizzato ed installato da esperti del settore, motivo per cui vi consigliamo di non puntare sul fai da te, perché potrebbe rivelarsi una grande perdita di tempo e la possibilità di andare incontro ad errori più o meno gravi sarà molto elevata.
Solitamente chi opera nel settore va ad installare le serpentine utilizzando rame o plastica, perché al loro interno scorre acqua molto calda.
In alcuni casi vengono disposti anche elementi in alluminio che avranno come scopo quello di propagare al meglio il calore ed anche questi si troveranno proprio sotto il pavimento ed assieme ai pannelli avranno il compito di andare a limitare il più possibile la dispersione di calore.