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I trattamenti per il recupero e riutilizzo delle acque nere nell’azienda: depurazione acque industriali

 

Le acque nere prodotte dalle aziende, nonché in ambito industriale, possono trasformarsi in una risorsa. Ovviamente, previa attività di depurazione. La depurazione delle acque industriali segue regole in parte diverse rispetto alla depurazione delle acque domestiche, anche in ragione delle differenze in termini di composizione e di pericolosità. Inoltre, i trattamenti industriali risultano spesso specifici. Ne parliamo qui:

 

Perché depurare le acque reflue industriali

 

Il motivo principale per depurare le acque reflue industriali consiste nella possibilità di trasformare un rifiuto in una risorsa. Ovviamente, tale trasformazione è quanto più efficiente tanto più performante è l’impianto. Se per esempio si fa riferimento a player importanti del settore, come Dorabaltea.com, la depurazione delle acque reflue industriali tende a produrre una resa maggiore.

 

Ad ogni modo, l’impianto porta a un riciclo più o meno intensivo dell’acqua, che può essere utilizzata per più finalità. Ecco quali.

 

  • Irrigazione. Le acque reflue depurate e rese nuovamente disponibili possono essere impiegate per irrigare i campi. Ovviamente, tale applicazione è ricorrente nelle aziende agricole, che quindi riciclano i rifiuti e li utilizzano come risorsa.

 

  • Uso civile. Le acque reflue industriali possono essere impiegate anche per la pulizia del tessuto urbano, principalmente strade, ma anche per detergere i cassonetti, per rifornire gli impianti di riscaldamento e climatizzazione e altro ancora.

 

  • Uso industriale. Infine, le acque reflue industriali possono essere reintegrate nei processi di produzione.

 

Sono vietati però alcuni usi specifici, ovvero tutti quelli che impongono un contatto stretto uomo-acqua depurata. Non si può quindi riutilizzarla come acqua calda sanitaria e nei processi di trasformazione di cibo e cosmetici.

 

La normativa per la depurazione delle acque reflue industriali

 

Le acque reflue industriali, visto i potenziali rischi cui espongono la salute pubblica, sono oggetto di interesse da parte del legislatore. Il riferimento è soprattutto all’ articolo 74, lettera H del decreto legislativo 152/06, che tra l’altro fornisce una definizione quanto mai estesa di acque reflue industriali. Ovviamente, incidono sul panorama normativo anche le singole leggi regionali.

 

Il criterio non corrisponde infatti alla composizione, bensì alla provenienza. A prescindere dalla presenza o dalla prevalenza di materiale chimico/sintetico, sono industriali tutte le acque reflue prodotte in ambito manifatturiero, nei contesti della trasformazione di materie prime, persino dalle attività commerciali.

 

Soprattutto, la normativa obbliga a richiedere un’autorizzazione per il trattamento delle acque reflue industriali. La richiesta va fatta al proprio comune di riferimento, secondo i requisiti e le modalità espresse dalle singole leggi regionali. Dunque, la procedura può cambiare da regione a regione.

 

I principali trattamenti

 

Non esiste un singolo trattamento per la depurazione delle acque reflue industriali che si differenziano soprattutto per la composizione. Dunque, a ogni tipologia di acque reflue industriali, la sua tipologie di impianto.

 

In questo caso, giunge in aiuto proprio Dorabaltea, che propone un’offerta di impianti per acque industriali capace di coprire un vasto bagaglio di esigenze. Ecco una rapida panoramica.

 

  • ATLAS AT OVAL. Di base, è un impianto destinato alle acque reflue domestiche. Tuttavia, è pensato per utenze molto grandi. Date le sue elevate prestazioni essere impiegato anche dalle aziende, soprattutto del settore terziario. La tecnologia di base è simile a quelli degli impianti pensati per le utenze più piccole, ma è dimensionato e strutturato per trattare volumi anche imponenti.

 

  • MBAS. Questo impianto è pensato invece per le attività agroalimentari. Le acque reflue prodotte da tali attività infatti contengono materiale organico, ma anche sostanze chimiche coinvolte nei processi di trasformazione degli alimenti. Soprattutto per quelle aziende caratterizzate da forti fluttuazioni di carico organico e portate.. Ebbene, l’MBAS è pensato per gestire efficacemente queste variazioni.

 

Per inciso, l’MBAS si caratterizza per una certa modularità, tale da adattarsi ai mutamenti imposti dall’attività produttiva. Gli elementi, poi, sono carrabili, dunque ci si può camminare sopra. Infine, l’MBAS consente una piena ottimizzazione della potenza installate, tale da configurare un risparmio energetico massiccio.

 


 

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