La certificazione energetica di un immobile consiste essenzialmente in un processo volto ad attestare il grado di rendimento energetico dello stesso, col fine ultimo di valorizzare sul mercato tutti quegli edifici dotati di una buona “performance energetica”.
Questo processo si concretizza nell'emissione dell'Attestato di certificazione energetica, comunemente definito “certificato energetico”, da parte di un soggetto accreditato e autorizzato, il “certificatore energetico”.
Questo soggetto ha il compito di realizzare una valutazione dell'immobile, tenendo conto di diversi aspetti:
- Le tipologie di impianto di riscaldamento e raffreddamento;
- Gli aspetti termoigrometrici;
- I consumi;
- La (eventuale) presenza di impianti per la produzione di energia rinnovabile.
Per quanto riguarda l'emissione dell'Attestato di certificazione energetica, online sono reperibili diversi "tool"che permettono all'utente di localizzare e contattare il certificatore più vicino e di conoscere il costo del certificato energetico.
Visualizza un esempio di certificazione energetica.
Certificazione energetica degli edifici: quando è necessaria?
L'Attestato di certificazione energetica è diventato obbligatorio in tre casi:
1) Dal 1° luglio 2009, per gli atti notarili di compravendita degli immobili;
2) Dal 1° luglio 2010, per i contratti di locazione;
3) Per ottenere la detrazione del 55% sul reddito Irpef, nel caso di interventi sugli edifici finalizzati al risparmio energetico.
In tutte le regioni che non si sono dotate di uno specifico statuto in materia di certificazioni energetiche è stato possibile sostituire l'Attestazione di certificazione energetica con l'Attestato di qualificazione energetica: questo documento non era redatto da un certificatore, bensì dal tecnico coinvolto nella progettazione e nella direzione dei lavori sull'immobile. Esso conteneva una serie di informazioni sulle caratteristiche energetiche degli edifici, e doveva essere accompagnato dalla dichiarazione di fine lavori.
Costo certificato energetico
Con l'introduzione dell'obbligo di emissione Attestato di prestazione energetica nei casi di locazione, compravendita e costruzione degli immobili, è aumentato di giorno in giorno, nelle varie regioni d'Italia, il numero di coloro che possono rilasciare tale documento, ossia i certificatori energetici.
Ma a quanto può ammontare la loro parcella? Certificazione energetica e, dunque, certificatore energetico, quanto ci vengono a costare?
Non esistono tariffe per la certificazione energetica universali, poiché il costo del certificato energetico è determinato da una serie di variabili che possono influenzare l'attività dei certificatori energetici, come, ad esempio, il luogo di ubicazione dell'edificio, il tipo di abitazione, le informazioni disponibili sull'appartamento (ad esempio un rilievo).
In molti siti presenti in Rete, come Edilnet.it, è possibile richiedere un preventivo della certificazione energetica tramite l'inserimento di alcun parametri come:
- Zona di localizzazione dell'immobile;
- Superficie riscaldata (espressa in metri quadri);
- Tipologia di immobile (appartamento singolo, villetta, palazzo residenziale, palazzo residenziale e con esercizi commerciali, edificio industriale/commerciale, numero multiplo di immobili).
Tariffe certificazione energetica: i prezzi
In linea di massima le tariffe della certificazione energetica si aggirano attorno alle seguenti cifre:
- Costo certificato energetico per singola unità immobiliare (appartamento): da 300 € circa;
- Tariffa certificazione energetica per immobile di massimo 40 appartamenti: da 140 € ad appartamento circa;
- Costi certificazione energetica per immobile di 40-100 appartamenti: da 120 € ad appartamento circa;
- Prezzo certificazione energetica per immobile con più di 100 appartamenti: da 100 € ad appartamento circa;
- Costo certificato energetico per singola unità immobiliare (villa) da 200 a 500 mq: da 800 € circa.
Esempio di certificazione energetica
Il certificato energetico, è un documento dalla validità decennale che attesta in maniera ufficiale il rendimento energetico di un edificio. E' emesso da una figura accreditata, il certificatore energetico; questo documento sintetizza e rende evidenti i principali aspetti relativi al consumo energetico di un edificio, inserendolo, tra l’altro, in una precisa classe di consumo di appartenenza.
Le classi di consumo determinate dalla certificazione energetica obbligatoria vanno dalla A+ (bassissimo consumo) alla G (consumo altissimo, vi rientra la maggior parte degli attuali edifici).
Il suo contenuto è pensato per essere compreso anche da parte dei meno esperti in materia di edilizia e risparmio energetico, così da permettere sia il confronto tra certificati di edifici differenti, sia la pianificazione di lavori di ristrutturazione sul proprio edificio volti a favorire un maggior risparmio di energia.
Modello certificato energetico
Per darvi un’idea riportiamo di seguito un esempio di certificazione energetica con la struttura tipo del documento:
- Tipo di edificio;
- Anno di costruzione;
- Ubicazione;
- Località e comune;
- Proprietario/costruttore/progettista;
- Classe energetica;
- Fabbisogno di calore dell’edificio;
- Energia primaria per riscaldamento;
- Energia primaria per acqua calda sanitaria;
- Contributo energetico da fonti rinnovabili;
- Energia primaria per usi termici;
- Comune;
- Certificatore (firma)
- N° di protocollo.
In aggiunta a queste informazioni, nel caso degli attestati di certificazione energetica di edifici esistenti, si trovano suggerimenti sui tipi di intervento che è possibili effettuare per ridurre il consumo energetico.
Obbligo certificazione energetica
La Direttiva Europea 2002/91/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2002, “Energy Performance of Buildings”, ha imposto a tutti gli stati membri dell’UE di provvedere a realizzare un sistema di controllo e di calcolo della prestazione energetica degli edifici, che si è concretizzato nell’obbligo di certificazione energetica degli edifici, siano essi esistenti o di nuova costruzione.
Obbligo certificazione energetica: in quali casi?
Con alcuni anni di ritardo, anche l’Italia ha legiferato in materia di risparmio energetico, rendendo la certificazione energetica obbligatoria in casi molto precisi:
– Per accedere alla detrazione 55%, nei casi di ristrutturazione volti ad ottenere un maggiore risparmio energetico negli edifici (come gli interventi di sostituzione degli infissi o delle caldaie);
– Dal 1° luglio 2009 deve accompagnare gli atti di compravendita degli immobili (anche se il legislatore con la legge 133 del 2008 ha cancellato la norma della nullità degli atti di vendita sprovvisti di certificato energetico, che era stata sancita in precedenza);
– Vale, infine, la regola della certificazione energetica obbligatoria, dal 1° luglio 2010, anche per i contratti di locazione.
Certificazione energetica obbligatoria: perché?
L'obbligo della certificazione energetica ha lo scopo di far conoscere anticipatamente ad un eventuale acquirente/affittuario di un immobile il consumo che contraddistingue il medesimo, con il fine ultimo di dare maggiore valore sul mercato agli edifici caratterizzati da un maggiore risparmio energetico.
Obbligo certificazione energetica: chi paga?
Il costo del certificato energetico, che varia sulla base di fattori quali la tipologia di edificio e la sua superficie, è generalmente a carico del venditore; non sono tuttavia insoliti i casi in cui egli divide il costo con il locatore.
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