Quando regolate il livello termico della vostra abitazione subite consumi energetici elevati?
Quando riscaldate e raffreddate la vostra casa spendete troppo?
Desiderate davvero risparmiare sul costo e sui consumi di energia?
Vorreste vivere in un ambiente più confortevole?
Allora occorre installare adeguatamente, nel vostro edificio, sistemi di isolamento in grado di ridurre al massimo tutte le dispersioni termiche degli involucri edilizi: un vero e proprio “cappotto termico” per la casa.
Questi sistemi di isolamento termico riducono il tasso di trasmissione del calore per conduzione, convezione e radiazione: i metodi con cui il calore si disperde. La corretta applicazione del miglior isolante termico per la vostra abitazione evita perdite di calore e tiene all’esterno l’aria fredda. Inoltre, riduce l’inquinamento atmosferico e previene l’effetto serra causato dall’immissione dei gas inquinanti che si formano in tutti i processi di combustione. In Italia, infatti, è obbligatorio già dal 1° luglio 2009 l’attestato di certificazione energetica nel caso di edifici di nuova costruzione.
Tuttavia, non sempre si raggiunge il risultato auspicato in termini di comfort, anzi, a causa di interventi progettati ed eseguiti male, la situazione ambientale interna può peggiorare ulteriormente.
Pertanto, diventa fondamentale rivolgersi a professionisti del settore che conoscono bene le proprietà di tutti gli isolanti e sanno quali scelte compiere e come procedere al fine di ottenere un isolamento termico duraturo, che vi faccia risparmiare denaro e riduca l’inquinamento all’interno e all’esterno.
Si tratta d’incaricare un tecnico, un architetto o un geometra che si occupi di efficienza energetica, al fine di fare un sopralluogo e pianificare il lavoro in base a un’ immagine termografica.
Siete già convinti? Potete contattare da subito un esperto.
L’intervento più impiegato e conosciuto per isolare termicamente un edificio è senz’altro il cosiddetto cappotto termico, per molti il rimedio principale per mantenere i locali freschi in estate e caldi in inverno.
Questo isolamento a cappotto può influenzare significativamente il risultato (il comportamento dell’insieme della parete) a seconda della posizione dell’isolante.
Per cui, possiamo distinguere tra “cappotto esterno” (isolamento dall’ESTERNO) e “cappotto interno” (isolamento dall’INTERNO).
L’isolamento a cappotto (o “cappotto isolante”) è una tecnica per la coibentazione termica e acustica delle pareti di un edificio, applicando il materiale isolante all’esterno o all’interno delle pareti.
Il rivestimento a cappotto rende i sistemi di raffreddamento e riscaldamento installati in casa più efficienti ed efficaci con un minimo dispendio energetico.
Gli isolanti impiegati per la fabbricazione di un rivestimento a cappotto:
Generalizzando, possiamo distinguere tre categorie:
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Isolanti Naturali
Sono realizzati con derivati animali (per es. lana di pecora) o vegetali (per es. fibra di mais, pomice, sughero, ecc.). Per questo hanno un basso impatto ambientale.
Isolanti Minerali
Hanno un esiguo impatto ambientale perché anch’essi di origine naturale (ad es. argilla espansa, vetro cellulare, perlite, fibroceramica, lana di roccia, ecc.).
Isolanti di Sintesi
Hanno valori di conducibilità termica piuttosto bassi. Il polistirene espanso (EPS), quello estruso (XPS) e il PVC espanso sono i più comuni. In questa categoria rientrano le resine fenoliche e altre schiume derivate dal petrolio. Pertanto tali pannelli termoisolanti hanno un impatto ambientale più consistente.
I danni di un’installazione improvvisata e come evitarli:
Il cappotto termico è un’ottima soluzione per il risparmio energetico degli edifici, a condizione che sia progettato e istallato correttamente: il risparmio in bolletta per il riscaldamento e il raffreddamento degli ambienti dipende dalla qualità del lavoro di ristrutturazione effettuato sull’edificio.
La sua durabilità è strettamente legata alla sua corretta posa in opera: può durare 5 anni o 50 anni, dipende tutto da come viene concepito e posato.
Un’installazione improvvisata, fai da te e superficiale aumenta considerevolmente il rischio di danni e inconvenienti, così da vanificare tutti i vantaggi che avreste ottenuto.
Quali sono, allora, i sei errori principali da evitare assolutamente?
1. I pannelli isolanti vengono accostati inadeguatamente:
L’assorbimento di umidità sarà diverso e renderà visibili le giunture in corrispondenza dei pannelli mal accostati. Inoltre, la mancanza di isolante termico in tali punti aumenterà la dispersione termica.
2. Il collante viene posato in modo errato:
I pannelli isolanti si deformeranno e si “imbarcheranno” in maniera concava o convessa. Si creeranno fessurazioni importanti su tutte le giunture e avrete infiltrazioni d’acqua e crescita di muffe, fino al deterioramento dello stesso materiale isolante.
3. La tassellatura viene installata erroneamente:
Quando la tassellatura non è perfettamente allineata con il filo esterno dei pannelli isolanti si creano maggiori spessori di rasante superficiale proprio in corrispondenza dei tasselli e la tassellatura sarà visibile su tutta la superficie del cappotto termico.
4. La rasatura armata non resiste adeguatamente:
Quando effettuata da mani non esperte, la rasatura può schiacciarsi completamente. A causa di ciò, assorbirà le deformazioni dei pannelli sottostanti e originerà fessurazioni. Le conseguenze saranno infiltrazioni d’acqua, muffe e deterioramento del rivestimento a cappotto.
5. La finitura colorata non aderisce:
Quando la finitura superficiale viene applicata in condizioni inadeguate e di cui non si conoscono il comportamento e le specifiche tecniche, questa potrà non asciugarsi, scivolare, essere disomogenea e rovinare la parete.
6. Il profilo di partenza è mancante:
I pannelli non potranno essere lineari man mano che vengono posati verso l’alto. Un cappotto termico posato a terra sarà esposto al potenziale ristagno d’acqua che potrebbe deteriorarlo nella parte bassa. Per ovviare a tale problema, è bene sapere cosa applicare e in che modo.
Questi 6 “buoni motivi” ci fanno capire quanto sia importante evitare un “fai da te” improvvisato, per rivolgervi, invece, a degli esperti qualificati che vi garantiranno un lavoro a regola d’arte, a norma di legge, senza né danni, né sprechi di tempo e denaro.
Desiderate, dunque, un ottimo isolamento termico? Seguite questo semplice “vademecum”:
1. Consultate un tecnico, geometra o architetto specializzato nel risparmio energetico, poiché quest’ultimo è materia complessa e richiede un alto grado di specializzazione.
2. Richiedete e valutate più di un preventivo: il tipo di intervento da effettuare sull’edificio varia in base alle condizioni specifiche: la classe energetica, il clima, l’esposizione alle intemperie e la disponibilità d’investimento.
3. Scegliete l’azienda edile: la fase più importante e delicata.
4. Siate sempre presenti durante ogni fase del progetto.
5. Fate scattare un’immagine termografica: prima della progettazione è importante crearsi un’idea precisa del “comportamento termico” del vostro edificio.
6. Definite se applicare un cappotto termico interno o esterno: sul muro interno o su quello esterno dell’abitazione?
7. Fate scegliere il miglior isolante termico per la vostra situazione: l’azienda specializzata a cui vi rivolgerete saprà a quali fornitori affidarsi.
8. Preoccupatevi che i pannelli siano posati senza soluzioni di continuità: un cappotto di materiali straordinari, ma posato male, può essere totalmente inefficace. Tuttavia, un professionista esperto può assicurarvi un risultato ottimale.
9. Pretendete una garanzia sulla tenuta di ALMENO 5 anni.
10. Pagate tramite bonifico bancario, specificando la causale “risparmio energetico”. Ciò è indispensabile per usufruire delle detrazioni fiscali fino al 65% per gli interventi di efficienza energetica negli edifici: il cosiddetto Ecobonus è stato prorogato per tutto l’anno.
Desiderate, quindi, stare sicuri ed evitare di creare danni e di essere fuori legge?
Volete migliorare il comfort abitativo nella vostra casa e risparmiare soldi e tempo?
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