Quando è necessaria la DIA per costruire una piscina?
La Denuncia di Inizio Attività (D.I.A.) è un atto atipico che, con il decorso del tempo stabilito dalla legge (30 giorni), diventa titolo abilitativo a tutti gli effetti con lo stesso valore giuridico del Permesso di Costruire.
Con questo documento si possono fare opere non riconducibili ad attività di edilizia libera o al Permesso di Costruire; devono essere però conformi alle previsioni degli strumenti urbanistici (piani regolatori), dei regolamenti edilizi e della disciplina urbanistica vigente.
Rientrano nell’ambito della DIA gli interventi pertinenziali che comportino la realizzazione di un volume pari o inferiore al 20% del volume dell’edificio principale, a meno che le norme tecniche degli strumenti urbanistici, in relazione alla zonizzazione e al pregio ambientale e paesaggistico delle aree, non li qualifichino come interventi di nuova costruzione.
Il Permesso di Costruire è quindi necessario quando il volume da realizzare sia superiore al 20% di quello dell’edificio principale, oppure quando le norme tecniche degli strumenti urbanistici considerano gli interventi pertinenziali “interventi di nuova costruzione”, per il particolare pregio ambientale della zona.
Quando, invece, la realizzazione della piscina viene considerato un intervento pertinenziale ed il volume da realizzare non supera il 20% del volume dell’edificio principale, si può presentare solo una denuncia inizio attività (D.I.A).
Quando è necessario il Permesso di costruire per piscina?
Il Permesso di Costruire è un atto formale tipico che consente l’esecuzione di opere edili nella misura e nei limiti previsti dallo stesso atto e della specifica normativa. Se decorso il termine previsto per l’adozione del provvedimento il comune non si pronuncia, si ha una sorta di silenzio-rifiuto.
Secondo il stando Testo Unico Edilizia, in riferimento alla disciplina urbanistico-edilizia nazionale, il Permesso di costruire è necessario per tutti gli interventi di nuova costruzione che comportano una trasformazione edilizia e urbanistica del territorio.
In questo caso, si comprendono quindi sia manufatti realizzati “fuori terra”, sia quelli “interrati”, in caso vi sia una trasformazione permanente del suolo.
In base alle previsioni della normativa edilizia, possiamo affermare in linea generale che il Permesso di Costruire è sempre necessario per la realizzazione di una piscina di nuova costruzione, non legata da un vincolo pertinenziale con altro immobile.
Il rapporto di pertinenzialità fra due immobili consiste nella volontaria e permanente destinazione di uno di essi (nel caso la piscina) al servizio dell’altro.
Occorre considerare che anche gli interventi pertinenziali sono subordinati al permesso di costruire in due casi:
- Quando comportino la realizzazione di un volume superiore al 20% del volume dell’edificio principale.
- quando le norme tecniche degli strumenti urbanistici, in relazione alla zonizzazione e al pregio ambientale e paesaggistico delle aree, li qualifichino come interventi di nuova costruzione.
Riassumendo, possiamo quindi affermare che:
La DIA deve essere presentata solo se la realizzazione della piscina si configura come intervento pertinenziale, a condizione che il volume da realizzare non superi il 20% del volume dell’edificio principale e a patto che le norme tecniche degli strumenti urbanistici non considerino “interventi di nuova costruzione” gli interventi pertinenziali.
Il Permesso di Costruire, invece, serve in tutti gli altri casi.
Consigliamo comunque di rivolgersi sempre agli uffici tecnici del Comune di appartenenza e ad un professionista che abbia esperienza nella costruzione di piscine interrate.
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Avete acquistato una piscina o desiderate installarne una? Sappiamo bene che la voglia di iniziare i lavori al più presto è molto forte, ma non dimentichiamoci che, prima di procedere con qualsiasi operazione, è fondamentale richiedere ed ottenere tutte le autorizzazioni necessarie. Vediamo quindi tutti i permessi per costruire una piscina interrata: quali sono e quando richiederli.
La bella stagione sta arrivando e non vediamo l’ora di distenderci al sole e goderci l’estate, certi che, in compagnia della nostra piscina personale, il caldo estivo sarà molto più piacevole e sopportabile.
In questo breve articolo vi spiegheremo quali sono i permessi da richiedere per costruire una piscina interrata e soprattutto le tempistiche per richiederli, in modo da averli già pronti man mano che procederanno i lavori di installazione.
Le autorizzazioni per l’installazione della piscina
Prima di tutto è necessario precisare che la normativa italiana è piuttosto ambigua e soprattutto che spesso i permessi necessari differiscono da comune a comune: ciò nonostante, è bene precisare che non è possibile iniziare nessun tipo di intervento senza essere in possesso del permesso, che coinvolgerà sia il committente – ossia il proprietario della piscina- che il costruttore che, in mancanza di tali autorizzazioni, ne risponderanno penalmente davanti alla legge.
Il titolo edilizio
Il permesso per realizzare la piscina, detto anche titolo edilizio, è quindi indispensabile.
Mentre in passato era spesso sufficiente una D.I.A. (Denuncia Inizio Lavori), adesso nella maggior parte dei casi è necessario il permesso di inizio, poiché l’installazione di una piscina non è un’attività di edilizia libera, ma comporta una trasformazione del suolo.
Riguardo alla trasformazione del suolo, può considerarsi valida la norma secondo cui “sono subordinati al preventivo rilascio del permesso di costruire, non soltanto gli interventi edilizi in senso stretto, ma anche gli interventi che comportano la trasformazione in via permanente del suolo non edificato” (Cass. pen. Sez. III, 27-01-2004, n. 6930). In applicazione al principio riportato, la Corte ha ritenuto compiuto il reato edilizio nella trasformazione di una modesta area (circa mq.70) da agricola a parcheggio per autovetture mediante la messa in opera di ghiaia.
È ovvio che se la casa o la struttura sono già oggetto di costruzione o ristrutturazione e sono già attivi i permessi, non è necessario richiederne altri.
Dichiarazione di Inizio Lavori o Permesso di Costruire?
La situazione può variare notevolmente in base al luogo, alle diverse caratteristiche strutturali o alla condizione dell’immobile principale.
I fattori che possono incidere sulla diversità del titolo edilizio delle piscine sono:
- Il quadro normativo, che può variare in base alla regione o al comune. Il Testo Unico Edilizia prevede che le Regioni a statuto ordinario possono ampliare o ridurre l’ambito applicativo delle disposizioni che riguardano le opere eseguibili con la DIA e che le stesse opere assentibili con tale titolo edilizio devono essere conformi alle previsioni dei piani regolatori, dei regolamenti edilizi e della disciplina urbanistico edilizia vigente.
- Le diverse caratteristiche strutturali che il manufatto può assumere: il volume e l’impatto ambientale, infatti, è diverso a seconda che si voglia realizzare una piscina scoperta o coperta.
- La condizione di pertinenza da un immobile che la piscina può avere: un’altra cosa che deve essere considerata è se la piscina costituisce una costruzione indipendente e autonoma o se va integrata in un immobile già esistente.
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Quanto costa una piscina?
Chiedersi quanto costa una piscina? equivale a chiedersi quanto costa una casa? Non c’è una risposta semplice a queste domande. Soprattutto per le piscine interrate, su cui ci concentreremo in questo articolo, i prezzi dipendono da così tanti fattori che l’unico modo per avere cifre precise è quello di farsi fare un preventivo direttamente dal venditore e dal costruttore.
Prima di contattare qualche ditta, è comunque d’aiuto prepararsi e informarsi autonomamente sui prezzi di mercato. Per prima cosa, è utile per avere una stima iniziale di quanto costa una piscina interrata, anche della più piccola, in modo da non essere colti del tutto alla sprovvista. In secondo luogo, bisogna acquisire un minimo di competenze per parlare “alla pari” con la ditta costruttrice o con chi vende la piscina, o almeno avere una minima idea dell’oggetto di discussione.
Per una piscina interrata di dimensioni tipiche di un uso residenziale e con optional normali potreste attendervi un prezzo finale, “chiavi in mano”, tra 13.000 e 30.000 €. Il range dipende dalla dimensione scelta, dalla forma e dalla tipologia della struttura. Si può arrivare a spendere poco di meno o anche qualcosa di più.
Per fare delle valutazioni più precise e capire davvero quanto costa una piscina chiavi in mano, in questo articolo prenderemo come esempio una piscina residenziale di dimensioni medio-grandi, 10 x 5 metri con profondità 1,5 metri, di forma rettangolare standard oppure di forma ovale nel caso la struttura sia realizzata in lamiera d’acciaio.
Considereremo una piscina a skimmer e con filtro a sabbia, pur consapevoli che ci sono molte alternative a questa soluzione standard, che resta, al momento, la più adottata.
La struttura della piscina
Per dare una risposta sensata alla domanda Quanto costa una piscina? non si può prescindere dal parlare della struttura della piscina e definire quantomeno un costo del materiale necessario al montaggio o alla costruzione della piscina, un costo indicativo dell’installazione e uno, da prendere con cautela per scavo ed opere murarie.
Lo scavo, i costi di smaltimento, gli allacciamenti elettrici e le opere murarie, in particolare, sono un elemento poco standardizzato e che varia moltissimo in base alle condizioni dell’area di installazione, alla conformazione del terreno e al costo della vita in quella zona.
Piscine in pannelli d’acciaio
Questa è la soluzione di struttura più utilizzata negli ultimi anni in quanto consente un ottimo equilibrio tra i costi del materiale, la durata della struttura e la velocità di installazione. Per acquistare una piscina in pannelli d’acciaio di buona qualità, che includa, oltre alla struttura, almeno il rivestimento e il sistema di filtrazione completo, potete aspettarvi i seguenti costi:
- Costo del materiale: da 8.000 a 10.000 €
- Costo di installazione da 2.500 a 4.000 €
- Scavo, smaltimento ed opere murarie da 3.500 a 4.500 €
- Totale chiavi in mano: da 14.000 € a 19.000 €
Piscine in lamiera d’acciaio
La lamiera d’acciaio è considerata la soluzione più “povera” per realizzare un piscina interrata economica ed in effetti si distingue per il prezzo molto competitivo dei materiali e dell’installazione, mentre richiede qualche opera muraria in più, come i muretti di contenimento laterali. La durata di una struttura in lamiera d’acciaio può essere molto buona ma la qualità non è comunque paragonabile all’utilizzo dei pannelli d’acciaio.
Un vantaggio applicabile a questa tipologia può essere l’installazione fai da te che, comunque, non è consigliata a chi non ha esperienza, in quanto una supervisione tecnica e professionale può risparmiare molti problemi successivi.
- Costo del materiale: da 5.000 a 7.500 €
- Costo di installazione da 1.300 a 2.000 €
- Scavo ed opere murarie da 4.000 a 5.500 €
- Totale chiavi in mano: da 10.500 € a 16.000 €
Piscine in vetroresina monoblocco
Le piscine in vetroresina monoblocco sono sicuramente un’opzione interessante per realizzare la vostra piscina interrata. Hanno notevoli vantaggi sui costi e sulla velocità di installazione, nonché sulle opere di scavo e muratura da realizzare. Due punti deboli di questa opzione sono il trasporto, che deve essere effettuato con mezzi eccezionali e la stabilità del terreno che dev’essere perfetta per prevenire crepe difficilmente riparabili sulla struttura.
- Costo del materiale: da 12.000 a 13.000 €
- Costo di installazione da 800 a 1.500 €
- Scavo ed opere murarie da 3.500 a 4.500 €
- Totale chiavi in mano: da 16.500 € a 19.000 €
Piscine in cemento armato
Le piscine in cemento armato sono la soluzione più classica, anche se ormai un po’ sorpassate come tecnologia di costruzione per piscine residenziali. Ciò non toglie che siano un’opzione da considerare attentamente. La loro caratteristica principale è la lunga durata nel tempo. un loro punto debole è la scarsa elasticità della struttura, che richiede un terreno ottimamente stabilizzato e in caso di scompensi non è semplice effettuare interventi di riparazione. L’installazione, inoltre, è generalmente più lunga.
- Costo del materiale: da 2.500 a 4.000 €
- Costo di installazione da 2.500 a 4.500 €
- Scavo, opere murarie con materiale edile da 8.500 a 11.000 €
- Totale chiavi in mano: da 14.500 € a 20.000 €
Piscine in casseri di polistirolo
Le piscine in casseri di polistirolo sono un aggiornamento della tecnologia costruttiva in cemento armato che sfrutta dei blocchi di polistirolo assemblabili attraverso una rete metallica interna, nei quali avviene la colata di cemento. I casseri di polistirolo aggiungono un’ottimo isolamento termico rispetto al semplice cemento armato e maggiore flessibilità della struttura, nonchè una realizzazione un po’ più “leggera”.
- Costo del materiale: da 7.000 a 9.000 €
- Costo di installazione da 2.500 a 4.000 €
- Scavo ed opere murarie da 4.500 a 5.500 €
- Totale chiavi in mano: da 14.000 € a 19.000 €
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Optional desiderabili o necessari
Non è del tutto esagerato dire che gli extra possono costare più della piscina stessa. Qui di seguito presentiamo una lista di optional piuttosto diffusi, tanto che molte persone li considererebbero parte integrante della piscina stessa, quindi parte essenziale della domanda Quanto costa una piscina?
Coperture
Pur non essendo questo elemento facente strettamente parte della piscina, è sicuro che prima o poi dovrete acquistarne una. Non è infatti consigliabile lasciare sempre scoperta una piscina, sia per le conseguenze sull’acqua che sulla struttura: senza dimenticare le problematiche di sicurezza che una piscina scoperta può causare.
Il costo di una copertura invernale per piscina 10 x 5 può andare da 400 € ai 1.000 €. Una copertura isotermica con rullo avvolgitore costa dagli 800 € ai 1500 €.
Bordi e pavimentazioni perimetrali
I bordi e la pavimentazione della piscina sono una scelta che va fatta in base alla funzionalità e all’estetica, è molto difficile stimare dei prezzi in questo caso, il costo finale può andare da poche centinaia di euro a poche migliaia se si richiedono materiali molto particolari.
Trampolini o scivoli
Il costo dei trampolini non è incidentale: la decisione di metterli o meno dovrebbe influenzare le caratteristiche della piscina, ad esempio la sua profondità nel punto di installazione del trampolino: in genere vengono richiesti almeno 140 cm o più. Il prezzo medio di un trampolino è di circa 400 €, qualcosa in più per uno scivolo.
Spa, idromassaggio, nuoto controcorrente
Questi sono ovviamente optional piuttosto costosi che però, allo stesso tempo, aggiungono parecchio valore alla piscina. Molte persone li considerano superflui, altre li vedano come il necessario completamento della piscina. Costo ipotizzabile da 400 € a 2.000 €
Illuminazione
Questa voce dovrebbe essere parte integrante della piscina, ma il costo dipende dal tipo e dalla quantità di luci che si intendono installare. Se si ha l’intenzione di usare la piscina di notte i costi potrebbero essere non indifferenti.
I prezzi vanno da 300 a più di 1000 €.
Filtrazione a sfioro
La filtrazione a sfioro è una bellissima opzione che rende più elegante la piscina e permette di sfruttare tutta la sua altezza ma è anche molto costosa, si può tranquillamente preventivare un costo del 30% maggiore per realizzare un impianto di filtrazione a sfioro. una soluzione più economica sono gli skimmer sfioratori che avvicinano il livello dell’acqua al bordo.
La lista degli optional potrebbe allungarsi a dismisura ma si tratta, appunto, di optional, che si può voler aggiungere o meno a seconda delle esigenze pratiche ed economiche e alcuni di questi anche in un secondo momento dal montaggio della piscina.
Quanto costa una piscina? Previsione dei prezzi per il 2016
Un’altra variabile importante ma impossibile da prevedere è il tempo. Da qualche anno, a causa della crisi i prezzi delle piscine sono sensibilmente scesi, o rimasti nominalmente fermi, ma ora si stanno riprendendo e quest’anno potrebbero tornare a crescere. Ciò significa che questo potrebbe essere il momento propizio per cominciare a progettare la vostra nuova piscina! L’importante è, come sempre, informarsi adeguatamente per trovare la migliore offerta, senza perdere di vista la qualità.
Coprire la piscina in inverno: come?
Avete una piscina in giardino e non sapete come proteggerla in vista dell’arrivo della stagione invernale? Niente paura, godetevi fino all’ultimo la vostra piscina fino a quando il tempo ve lo permette e poi seguite i nostri consigli per coprire la piscina in inverno e proteggerla, oltre che dalle intemperie, anche da ulteriori problemi causati da una cattiva manutenzione.
Infatti, dovete sapere che, per riutilizzare senza rischi la piscina il prossimo anno, dovete eseguire degli accorgimenti specifici che consentono di preservare la salubrità dell’acqua. Vediamo di seguito come coprire la piscina in inverno.
Manutenzione necessaria
Se volete preservare la piscina durante l’inverno ci sono due soluzioni: svuotarla completamente la piscina oppure lasciarla piena d’acqua.
Spesso quest’ultima soluzione è la più adottata per evitare inutile dispendio di acqua e quindi occorre coprire la piscina prima dell’arrivo dell’inverno.
Prima di coprirla, è sempre opportuno svolgere una manutenzione adeguata controllando i livelli di cloro ed il pH dell’acqua. Procedete poi a ripulire il fondo della piscina con l’aspiratore ad immersione cercando di eliminare la maggiore quantità di sporco possibile.
Regolate il valore del ph con una strumentazione adeguata e se occorre cloro mettetelo. Adesso è possibile coprire la piscina con una copertura adeguata.
Copertura adeguata
A questo punto potete scegliere la copertura da installare in maniera permanente durante l’inverno. Per coprire la piscina potete scegliere due tipi di coperture: la prima copertura consiste in un telo in genere molto resistente, senza cuciture o saldature, leggero e facile da srotolare per adattarlo alla piscina.
Dopo averlo srotolato è necessario agganciarlo alla piscina con i sistemi di aggancio presenti lungo il perimetro della struttura. In questi ganci vengono infilati delle corde che manterranno il telo ben disteso. Il secondo modo per coprire la piscina è la tapparella in pvc, consistente in liste schiumate ed integrate con cerniere in poliuretano, che galleggiano e assicurano ottima resistenza.
Le liste vanno tagliate a misura della piscina e si adattano anche a quelle dalle forme irregolari. Sono anche dotate di un sistema automatico che consente di avvolgerle e stenderle grazie ad un bottone. Se volete maggiori informazioni su come coprire una piscina in inverno chiedete consiglio agli esperti che vi illustreranno ogni soluzione nel dettaglio.
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Impermeabilizzazione piscine
Realizzare una buona impermeabilizzazione piscine richiede una certa esperienza e anche molta abilità.
Solo seri professionisti possono eseguire un’opera così complessa nel migliore dei modi, con materiali di qualità e un procedimento adeguato al fine di non creare crepe o infiltrazioni.
Affinché il lavoro sia eseguito alla perfezione è necessario esaminare con attenzione la tenuta della piscina dopo aver eseguito il getto di cemento e prima di procedere al processo di impermeabilizzazione.
Per verificare occorre riempire la piscina di acqua e controllare che il livello non subisca cambiamenti nel tempo, ma è necessario attendere alcune settimane prima di continuare l’opera.
Nuove soluzioni di impermeabilizzazione piscine
Le nuove soluzioni di impermeabilizzazione piscine suggeriscono l’utilizzo della guaina liquida, un prodotto in pvc ideale per impermeabilizzare pareti e fondo in maniera efficace e in una sola giornata di lavoro.
Per risolvere qualsiasi problema della piscina, per un ripristino veloce ma anche nel caso si tratti di una piscina di nuova costruzione, la guaina liquida è la soluzione perfetta per impermeabilizzare alla perfezione realizzare una tenuta impeccabile nel tempo, come può essere quella delle piscine olimpioniche.
Dopo la stesura del prodotto, basterà attendere circa 5 ore e si potrà procedere alla stesura della seconda mano.
Costi della impermeabilizzazione piscine
I costi per impermeabilizzazione piscine variano a seconda della qualità del materiale impiegato e dalle dimensioni della piscina. In via del tutto indicativa, possiamo però affermare che il costo si aggira attorno alle 19/23 euro a metro quadro, e varia anche a seconda della quantità di prodotto che assorbe la piscina.
Se il lavoro di impermeabilizzazione piscine è fatto bene non richiede particolari manutenzioni e assicura una perfetta tenuta della ceramica di rivestimento.
Prima di procedere è opportuno richiedere un preventivo gratuito e non impegnativo per impermeabilizzazione piscine e farsi un’idea del costo complessivo dell’operazione.
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Piscine interrate: quale conviene scegliere
Piscine interrate: quale conviene scegliere?
Se avere una piscina a propria disposizione è diventato sempre più facile e alla portata di tutti, va ricordato allo stesso tempo che prima di adottarne una, sarebbe il caso di riflettere bene, in modo da scegliere quella più adatta alle proprie particolari esigenze.
La gamma di piscine interrate disponibili è molto articolata e proprio per questo motivo bisogna conoscerne le caratteristiche tecniche. Il modo migliore per non sbagliare, è sicuramente quello di rivolgersi ad un professionista, ovvero un progettista o una delle tante aziende che propongono soluzioni chiavi in mano.
Solo gli esperti del settore, infatti, sono in grado di guidare al meglio il cliente prospettandogli pregi e difetti delle varie soluzioni disponibili e, soprattutto, ottimizzando la spesa necessaria.
I vantaggi delle piscine interrate
Disporre di una piscina interrata nel proprio giardino può essere la base per dare vita ad un vero e proprio luogo di ritrovo e di incontro per i propri familiari e gli amici nel corso dell’estate.
Si può così non solo insegnare ai propri figli a nuotare, ma anche approntare feste a bordo piscina in sicurezza e tranquillità per giocare e divertirsi.
Oltre ad essere una fonte di relax, la piscina interrata è peraltro in grado di migliorare anche notevolmente l’estetica complessiva della casa.
La varietà nella tipologie di strutture che si possono adottare, costituisce la base per poter dare vita ad una integrazione della piscina con lo scenario della propria abitazione tale da riflettersi in maniera positiva sull’aspetto complessivo del luogo.
Ecco perché l’adozione di una struttura di questo genere è sempre più gettonata, anche in Italia.
Le tipologie di piscine interrate
Cemento, acciaio, vetroresina: queste sono le tipologie di piscina interrata che vanno per la maggiore e che sono riuscite a calamitare le attenzioni dei consumatori.
Le piscine in cemento armato rappresentano le classiche piscine interrate, sfruttando le tecnologie più tradizionali e sono destinate a durare a lungo.
I loro maggiori pregi sono la resistenza ad agenti chimici e atmosferici e l’adattabilità ad ogni tipo di rivestimento tra cui mosaici e piastrelle, permettendo quindi di soddisfare ogni tipo di fantasia e progetto.
Tra i difetti vanno invece ricordati, invece gli elevati costi di costruzione e manutenzione, in particolare la verniciatura e le crepe formate nel cemento, l’elevata dispersione termica che non mantiene la temperatura dell’acqua e i lunghi tempi di costruzione dovuti all’impiego di vernici, intonaco e piastrelle.
Le piscine in vetroresina rappresentano la soluzione ideale per chi desidera averne una in tempi rapidi e senza costi eccessivi. I principali pregi sono la buona tenuta termica e la facilità e rapidità di costruzione.
Tra i principali difetti vanno ricordati la necessità di un terreno molto stabile, la tendenza del materiale di rivestimento a perdere brillantezza e a creparsi, le scarse possibilità di personalizzazione.
Infine le piscine in acciaio che I vantaggi delle piscine in acciaio, che garantiscono ottima resistenza agli agenti chimici e atmosferici, oltre che alle pressioni del terreno, la possibilità di essere realizzate in svariate forme e i prezzi contenuti. sia di acquisto che di manutenzione.
Il grande difetto di questa soluzione è che non consente grande scelta nel materiale di rivestimento, limitata in pratica al polivinile di cloruro.