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Videocitofono: i motivi del suo successo

 

Il videocitofono è un oggetto sempre più in voga nelle nostre case. Il suo successo deriva da una serie di caratteristiche che ne hanno fatto un must per quelle persone intenzionate a godersi le prerogative di una casa sempre più intelligente e domotica.

 

Se infatti il normale citofono consente di interagire solo vocalmente con l’eventuale visitatore, permettendo di identificarlo in maniera parziale, il videocitofono aggiunge la possibilità di avere una visuale perfetta dello stesso e capire quindi se sia il caso di aprire o meno il cancello o la porta.

 

In tal modo, il videocitofono diventa una vera e propria arma per la sicurezza degli abitanti dell’immobile, soprattutto per quelle famiglie ove sono presenti anziani e piccoli, ovvero soggetti che vanno difesi in maniera puntuale e precisa.

 

Un modo di rendere la casa sempre più intelligente

 

Se agli albori, il videocitofono si limitava ad aggiungere le immagini ai suoni, il continuo progresso tecnologico ne ha fatto un dispositivo sempre più potente e in grado di aggiungere funzioni sempre più rifinite alla sua offerta.

 

Basti pensare ad esempio che proprio il videocitofono può consentire il monitoraggio continuo di tutte le stanze di una casa, una caratteristica che permette anche il baby monitoring, ovvero la sorveglianza dei piccoli a distanza, senza quindi lederne il diritto alla privacy.

 
Per non parlare della possibilità di risposta a distanza garantita dall’utilizzo della rete mobile, grazie alla quale si può rispondere ad una eventuale chiamata anche stando fuori dalla propria abitazione.

 

Facendo leva su questa prerogativa si può quindi sventare ogni tentativo di eventuali malintenzionati, ormai adusi a sopralluoghi presso le abitazioni da scassinare per cercare di capire se esse siano deserte o meno.

 
In tal modo, il videocitofono è diventato non solo una comodità per chi sia spesso occupato in faccende domestiche e non sia intenzionato a perdere eventuali chiamate, ma anche un modo del tutto nuovo di stendere una protezione intorno all’abitazione, senza dover ricorrere a mezzi pericolosi come le armi da fuoco.

 

Videocitofono: La privacy

 

Va infine ricordato come le esigenze di comodità e sicurezza che sono tipiche del videocitofono, trovino un limite da rispettare nella sola privacy.

 

 

La legge in vigore nel nostro Paese, impone infatti di avvisare eventuali visitatori e passanti della presenza di telecamere in grado di riprendere immagini.

 

Un obbligo che risponde a precisi rilievi di legge e che cerca di fare in modo da garantire dall’uso improprio di immagini.

 

Per bypassare questa strozzatura, basta però l’esposizione di un semplice cartello in prossimità della telecamera, il quale avverta con puntualità della possibilità di essere ripresi.

 
Si tratta di un problema tutto sommato abbastanza lieve, soprattutto se rapportato alle possibilità offerte dal videocitofono.

 

Possibilità che lo rendono ormai praticamente obbligatorio nelle nuove costruzioni, proprio per il gradimento sempre più diffuso di una utenza che considera evidentemente irrinunciabile la comodità offerta da questo dispositivo.

 

Una comodità resa disponibile peraltro a prezzi abbastanza contenuti, i quali possono peraltro essere parzialmente ammortizzati grazie alle detrazioni fiscali confermate anche per il nuovo anno, dalla Legge di Stabilità.

 

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Videocitofono cordless: perché conviene?

 

Il videocitofono rappresenta uno dei terminali che possono rendere sempre più intelligente la nostra abitazione.

 

 

Basti pensare che grazie alla sua presenza è possibile monitorare ciò che accade all’interno dell’abitazione continuando magari a lavorare ai propri progetti, sorvegliando a distanza i piccoli e gli anziani di casa senza comprometterne la privacy.

 

Oppure si può utilizzare il videocitofono come una sorta di segreteria telefonica stando fuori di casa, sfruttando in questo caso le opportunità offerte dalla tecnologia GSM o IP, che permettono di rispondere alle chiamate anche stando fuori dall’abitazione.

Non più soltanto oggetto di videosorveglianza, il videocitofono si configura sempre più come un dispositivo indispensabile per la domotica e per la sicurezza della casa.

Proprio per questo motivo, sono sempre di più gli italiani che lo adottano, soprattutto nelle nuove abitazioni.

 

Perché adottare un videocitofono senza fili

 

Naturalmente, prima di adottare un videocitofono occorre partire da un attento esame delle proprie esigenze.

 

Nella scelta vanno attentamente soppesati gli ingressi da coprire, il numero di postazioni interne che si ritengano indispensabili e altri fattori tali da spostare notevolmente i termini della questione.

Tra i fattori che possono influire nella scelta definitiva, uno dei più importanti è quello riguardante il cablaggio.

 

Sono sempre di più i consumatori che preferiscono ricorrere al videocitofono cordless, soprattutto in quanto adottandolo non è più necessario ricorrere a fastidiosi e costosi lavori murali all’interno dell’abitazione.

 

Una considerazione del tutto logica, in quanto il videocitofono cordless presenta rendimenti del tutto analoghi a quelli dei modelli filari e funzioni di ottimo livello come il touch screen, l’autoaccensione, la possibilità di registrare messaggi e immagini.

 

Ma soprattutto i dispositivi senza fili sono in grado di interagire con gli impianti di riscaldamento e videosorveglianza, dando vita ad un circuito domotico di ottimo livello.

 

Come installare il videocitofono senza fili

 

Altra caratteristica molto apprezzata dai consumatori è la grande facilità di installazione che caratterizza il videocitofono cordless.

 

Per una corretta installazione di questo tipo di dispositivo infatti sono necessari una presa di corrente e il ricorso ad un installatore professionale. (Il sito web Edilnet è molto utile in questo caso)

 

 

Un aiuto il quale può risultare molto proficuo anche in relazione alla rispondenza del dispositivo alle norme che anche nel nostro Paese proteggono la privacy dei cittadini. In tal senso occorre ricordare che, in base alle sentenze rilasciate dalla Corte di Cassazione, è sempre necessario apporre un cartello con il quale si devono avvisare coloro che transitano nella zona coperta dalla telecamera della possibilità di essere ripresi.

 

Un obbligo che sussiste soprattutto nel caso in cui il dispositivo sia attivato in modo da registrare le immagini su un supporto hardware.

Va peraltro ricordato come la spesa necessaria per l’installazione del videocitofono cordless, possa essere oggetto di IVA agevolata al 10%, rispetto al 22 consueto.

 

Una facilitazione che va ad aggiungersi alla detrazione fiscale del 50% di cui può godere chi decida di adottare tale dispositivo nella sua abitazione.

 

Si tratta però di una agevolazione che può essere scontata nell’arco di un decennio, ma soltanto da chi abbia la possibilità di compilare la dichiarazione dei redditi.

Videocitofono e telefonia mobile

 

Il videocitofono continua ad aumentare il suo appeal nei confronti degli italiani, come dimostra il fatto di essere ormai irrinunciabile nelle nuove costruzioni.

 

A rendere possibile un successo sempre più evidente è in particolare la trasformazione della sua funzione nel corso del tempo.

 

Se infatti in origine il videocitofono rappresentava in sostanza una semplice evoluzione del citofono, aggiungendo le immagini al suono, oggi le opportunità offerte da questo dispositivo ne fanno un protagonista anche in settori come la domotica e la sicurezza.

 

In particolare, nel corso degli ultimi anni, si è andato sempre più affermando il binomio vincente tra videocitofono e telefonia mobile, grazie al quale è ormai possibile controllare il primo e gestirlo in maniera intelligente anche stando fuori dalla propria casa.

 

Il videocitofono IP

 

Il primo punto di contatto tra telefonia IP e videosorveglianza ha portato al varo del videocitofono IP, grazie al quale è possibile avere funzionalità di remotizzazione di audio e video che vanno ad accoppiarsi in maniera molto proficua a funzioni estremamente avanzate nella gestione dell’ingresso di un palazzo, un’abitazione o un ufficio.

 

In pratica si può rispondere anche quando non siamo in casa, dare vita ad una gestione intelligente delle aperture di cancelli e accensione di luci o altri apparecchi, ricorrendo al proprio smartphone, tablet o telefono VoIP.

 

Il vantaggio di un videocitofono IP è quindi facilmente comprensibile: non solo si può dare l’impressione di essere sempre in casa rispondendo magari dal posto di lavoro o addirittura dalla località prescelta per una vacanza, ma anche provvedere ad accendere e spegnere luci o impianti di climatizzazione, magari pochi minuti prima di rientrare in casa. Il tutto a prezzi che non si discostano molto da quelli di un videocitofono di fascia media.

 

Il videocitofono GSM

 

Altro ottimo esempio del binomio tra videosorveglianza e telefonia mobile è il videocitofono GSM.

In tal caso ad essere sfruttato come base del sistema è il Global System for Mobile Communication, grazie al quale oltre a trasmettere le immagini della persona che ha suonato al vostro campanello nella postazione interna, operazione che può avvenire in modo praticamente perfetto anche nel corso della notte, nel caso in cui non si sia presenti nel locale, viene effettuata una videochiamata direttamente sul telefono cellulare, in tempo reale, con la quale si viene avvisati.

 

In tal modo si può decidere se entrare in diretta comunicazione con l’interessato o meno, ma sempre avendo la possibilità di monitorare tutto ciò che sta accadendo.

 

Questo particolare modo di utilizzo, fa sì che il videocitofono GSM si trasformi in una sorta di segretaria virtuale, con la quale si può implementare anche il grado di sicurezza della propria casa.

 

A tale evidente vantaggio, il dispositivo in questione aggiunge caratteristiche di pregio come una installazione facile e veloce, la pratica assenza di manutenzione, una interfaccia friendly user e quindi adatta a tutti, la placca contro gli atti di vandalismo e una scheda di memoria per registrare le immagini e conservarle nel caso dovesse accadere qualcosa di spiacevole.

Videocitofono, attenzione alla privacy

 

Il videocitofono rappresenta una grande comodità per un numero sempre maggiore di nostri connazionali che hanno deciso di adottarne uno all’interno della propria abitazione.

 

In effetti un dispositivo di questo genere consente non soltanto di valutare meglio se sia il caso di consentire l’ingresso a chi suona, ma anche di interagire al meglio con la propria abitazione, ad esempio permettendo di vigilare su anziani o piccoli di casa senza essere costretti a far pesare la propria continua presenza.

 

Va però rimarcato come chi decida di adottare un videocitofono, anche in Italia, debba tenere nel debito conto una questione ormai dirimente come quella rappresentata dalla privacy, ormai assurta ad un ruolo centrale nell’organizzazione delle nostre vite.

 

In pratica, nel nostro Paese non si può riprendere l’immagine di una persona se prima non si avverte la stessa della possibilità che ciò accada.

 

Si tratta di una normativa oggetto di un dibattito molto importante e che riguarda in particolare un settore di fondamentale rilievo come la videosorveglianza.

 

Andiamo dunque a cercare di precisare meglio la questione, soprattutto in relazione alla videocitofonia, in modo da evitare possibili conseguenze spiacevoli che potrebbero derivare dal  mancato assolvimento di alcuni obblighi di legge.

 

Occorre apporre un cartello in prossimità del dispositivo

 

Le ultime sentenze rilasciate dalla Corte di Cassazione, hanno posto al riguardo un punto fermo: chi dispone di un videocitofono dislocato lungo il territorio peninsulare, deve segnalare la sua presenza a coloro che transitano nelle adiacenze della telecamera.

 

Si tratta di un accorgimento teso appunto a garantire al massimo la privacy dei passanti, i quali potrebbero dare vita a comportamenti inappropriati non sapendo di essere visti.

 

In particolare, il problema si pone nel caso del videocitofono di ultima generazione, che provvede anche a registrare le immagini, eventualità che impone di eliminare quelle prese in un arco di tempo ragionevole.

 

A spiegare ciò è stato in particolare il Garante della Privacy, spinto ad intervenire sulla questione dalla cosiddetta riforma del condominio.

 

In questo caso, è necessario apporre un cartello il quale spieghi chiaramente come la zona sia interessata dalla videosorveglianza, anche se le immagini non sono oggetto di registrazione.

 

Il caso dei locali commerciali

 

Altro caso in cui occorre fare molta attenzione, in quanto le eventuali violazioni possono essere sanzionate con multe molto salate, è quello dei locali commerciali.

 

Molti di essi vedono infatti la presenza di videocitofoni, senza che però sia al contempo presente il cartello il quale dovrebbe indicarla.

 

Un caso di questo genere è stato oggetto di una sentenza della Corte di Cassazione nel 2015, la numero 17440, che ha visto un negoziante condannato a pagare la multa elevata dal comune di Civitavecchia, nonostante le immagini non venissero registrate dal videocitofono.

 

Secondo la corte, però, l’immagine anche ove non sia registrata costituisce senza alcun dubbio un dato personale, in quanto provvede a identificare a prescindere dalla notorietà del cittadino coinvolto.

 

Non avendo affisso il cartello informativo, l’esercente coinvolto è stato quindi condannato a pagare per la violazione relativa alla normativa sulla privacy.

Serve il cartello di avviso per il videocitofono

 

Non è raro camminare per strada e imbattersi in un cartello con il quale si avvisa il passante della presenza di un sistema di videosorveglianza.

 

Si tratta in pratica del postulato derivante dalla presenza nel nostro Paese di una serie di norme tese a proteggere la privacy dei cittadini, reputata con tutta evidenza un valore primario.

 
Naturalmente, proprio l’esistenza di questa grande attenzione alla privacy ha dato vita ad una lunga discussione in relazione ad un altro valore reputato sempre più importante dai nostri connazionali, ovvero la sicurezza.

 

In particolare, la sicurezza all’interno della propria casa, messa ripetutamente in pericolo nel corso degli ultimi anni dall’autentica epidemia di rapine in appartamento che ha colpito il nostro Paese, instillando un sentimento di insicurezza.

 

Privacy e sicurezza, un binomio che può coesistere

 

Proprio davanti al pericolo di vedere la propria abitazione violata dai ladri, molti italiani hanno deciso di adottare misure di sicurezza sempre più forti, optando in particolare per la videosorveglianza.

 

Anche i videocitofoni sono ormai considerati un tassello importante in questa strategia, in quanto non solo permettono di capire se sia il caso di aprire a chi suona al cancello, ma possono anche registrare immagini di chi lo fa.

 
Questa caratteristica, molto preziosa, pone però un problema non da poco, in quanto l’area in cui opera un dispositivo di questo genere è solitamente di passaggio e può quindi essere oggetto di transito da parte di altre persone.

 

Persone che, non sapendo della presenza di una videocamera, potrebbero essere indotte a comportamenti impropri.

Proprio per questo motivo, quindi, le norme in vigore in Italia prevedono che la presenza di un videocitofono (o di altri dispositivi analoghi) debba essere indicata chiaramente da un cartello informativo.

 

Si tratta in pratica di una imposizione cui non si può sfuggire, se non si vuole andare incontro ad una sanzione a norma di legge, sotto forma di multa.

 

Il problema delle immagini

 

C’è poi un aspetto molto importante da prendere in considerazione, quello relativo alle immagini.

 

Un videocitofono, essendo dotato di una telecamera, può registrare l’immagine della persona che suona alla nostra porta oppure quella di si trova a passare proprio nel momento in cui l’eventuale visitatore preme il pulsante della postazione esterna.

 

Questo fatto fa scattare una violazione della privacy, tale da essere evitata soltanto provvedendo  ad installare un videocitofono in grado di registrare le immagini esclusivamente all’interno di aree private e, soprattutto, in corrispondenza del loro ingresso.

 

In tal modo non si è costretti a mettere un cartello di avvertimento, che diventa necessario nel caso in cui l’area in questione si trovi in aree condominiali o comunque esterne alla propria abitazione privata.

 
Si tratta comunque di una materia in costante via di definizione anche a livello normativo, tanto che più di una volta la Corte di Cassazione è stata chiamata nel corso degli ultimi anni a decidere su questioni relative alla privacy.

 

Si consiglia dunque di seguire l’evoluzione della discussione, in modo da non ritrovarsi di fronte a brutte sorprese.

 


Grazie mille da MestiereImpresa.it

 

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