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Bioarchitettura: cos’è e come viene utilizzata nelle costruzioni

 

 

La chiamano bioarchitettura e rappresenta un nuovo modo di costruire biologicamente responsabile ed ecologicamente corretto.

 

Con queste nuove tecniche si riescono a costruire case in meno di un mese, che consumano pochissimo e che producono da sole l’acqua calda azzerando i costi di gestione e le emissioni di anidride carbonica.

 

Vediamo adesso dei principi secondo i quali possiamo costruire una casa sano nel totale rispetto dell’ambiente.

 

  1. Salvaguardare l’ecosistema
    La prima cosa per la bio architettura è rispettare l’ambiente
    Costruendo una casa a norma di risparmio energetico, con acqua calda tutto l’anno senza caldaie né termosifoni che, grazie ad un involucro altamente coibentato, vetri a sud e un sistema di ventilazione controllato permetta una minore dispersione di calore e un azzeramento dell’utilizzo di caldaie, termosifoni e impianti di aria condizionata.
    Costruire una “casa passiva” può determinare un aumento del costo dell’investimento iniziale del 20-25% rispetto all’abitazione tradizionale.
    Cifra che viene ammortizzata nel tempo grazie ai notevoli risparmi di energia e denaro.
  2. Impiegare risorse naturali: un’abitazione con struttura in legno ha la stessa durata rispetto ad una casa costruita con i cosiddetti sistemi “tradizionali” ma permette benefici aggiuntivi in termini di salute, assicurando una maggior traspirazione dell’habitat senza rincari sui materiali.
    Impianti energetici alternativi come collettori solari, pannelli fotovoltaici, scaldacqua solare, permettono poi risparmiare energia e talvolta di produrne in eccesso rispetto al proprio consumo per poi rivenderla sul mercato.
    Involucri termici e grandi vetri isolati a Sud completano il quadro impedendo al calore di disperdersi e riducendo quando non azzerando i consumi, gli sprechi e le emissioni di gas dannosi per l’ambiente.
  3. Ottimizzare il rapporto tra edificio e ambiente: Ottimizzare il rapporto tra edificio e ambiente significa rispettare il cosiddetto “genius loci”, lo spirito del sito, diffondendo una maggiore comprensione per l’ambiente che ci circonda. Il feng shui, l’antica arte geomantica taoista della Cina, ausiliaria dell’architettura, dice la stessa cosa.
    In Cina ci si rivolgeva ad un esperto di feng shui per la scelta del terreno su cui edificare, per come orientare la casa e la porta principale in base alla data di nascita del capofamiglia, e per scegliere anche la data di inizio della costruzione e la data di trasferimento della famiglia nella nuova casa.
    Un esperto feng shui crea luoghi che aiutano l’uomo ad abitare in armonia e serenità.
    Lo stesso fa il Vastu, antica tradizione indiana che da importanza al disegno dello spazio in grado, secondo la stessa, di condizionare l’uomo e il suo destino.
  4. Non causare emissioni dannose: non causare emissioni dannose per l’ambiente rappresenta il primo degli obiettivi di un’architettura sostenibile.
    L’utilizzo degli elementi naturali permette di arrivare fino alla riduzione totale dell’emissione di fumi, gas e acque di scarico.
    Nuovi sistemi permettono infatti di riciclare gli scarti prodotti dall’uomo durante la vita attraverso la raccolta differenziata, i dissipatori di rifiuti alimentari che permettono di ridurre i sacchi dell’umido fino al 60-70%, l’utilizzo di acqua piovana, lo sfruttamento dell’energia solare ed eolica.
  5. Impiego di energie rinnovabili: Sono da definizione energie rinnovabili quelle forme di energia generate da fonti che per loro caratteristica intrinseca si rigenerano o non sono “esauribili” nella scala dei tempi “umani” e, per estensione, il cui utilizzo non pregiudica le risorse naturali per le generazioni future.
    Il sole, il vento, le risorse idriche, le risorse geotermiche, le maree, il moto ondoso e la trasformazione in energia elettrica dei prodotti vegetali o dei rifiuti organici (biomasse) e inorganici.
    Una casa che permette tutto ciò è una casa considerata “sana” dalla bioarchitettura.
  6. Concepire edifici flessibili: Rimozioni, sostituzioni e integrazioni degli impianti, ampliamenti e cambiamenti di destinazioni d’uso possono impattare sul territorio e sull’ambiente, ecco che allora un edificio che rispetti i principi di bioarchitettura dovrà avere caratteristiche di flessibilità e garantire interventi nel più alto rispetto dell’ambiente
  7. Utilizzare materiali e tecniche ecocompatibili: Con utilizzo di materiali ecocompatibili si intendono tutti quei materiali appartenenti alla cultura materiale locale.
    Dare precedenza quindi alle materie prime locali, in quanto generalmente più adatte alle caratteristiche climatiche del luogo.
    Optando per questa scelta ci si trova a sopportare anche minori costi di trasporto e un minore livello di inquinamento legato al ciclo di vita del manufatto.
    Utilizzare prodotti derivanti da materie prime rinnovabili o riciclate e optare per prodotti caratterizzati da un ciclo di vita il più possibile chiuso, e quindi facilmente riciclabili.
    I materiali da costruzione influenzano infatti la qualità dell’aria interna, il clima elettrico ed energetico, il microclima e la qualità degli ambienti confinati.
  8. Privilegiare la qualità della vita ed il benessere psico-fisico dell’uomo: Le antiche civiltà erano ben coscienti che il modo in cui si organizza lo spazio e l’ambiente ha molti riflessi sulla vita dell’uomo.
    Il colore della casa e dei suoi interni, l’utilizzo di risorse naturali che ben si intonano con l’esigenza di benessere dell’individuo rappresentano il primo passo verso una cultura ambientale dove un utilizzo razionale e consapevole delle risorse permette l’integrazione dell’uomo con la natura e il rispetto dell’ambiente che ci circonda.

 


Grazie mille da MestiereImpresa.it

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